I produttori di cellulari prendano nota: i consumatori sono molto attenti alle tematiche ecologiste anche quando acquistano un cellulare, apparecchio da cui ormai è sempre più difficile separarsi, ma che alcuni – almeno fino a prima della crisi – sostituivano con modelli all’ultimo grido quasi come le donne con le scarpe, senza curarsi dei mille pericoli per la salute e per l’ambiente. Sembra però che stia crescendo tra i consumatori la consapevolezza che bisogna stare molto attenti alle questioni ambientali anche quando si sceglie un cellulare o un operatore mobile.
Oltre al fatto che i telefonini contengono una miriade di sostanze tossiche che vanno accuratamente smaltite al fine di evitare conseguenze dannose per l’uomo e l’ambiente, il funzionamento ottimale delle reti mobili implica un notevole livello di emissioni di CO2.
Secondo una ricerca condotta da Abi Research negli Stati Uniti, la metà dei consumatori – al momento di scegliere un telefonino o un servizio – è influenzata, o molto portata a esserlo, dalle credenziali ‘verdi’ dei produttori e dei fornitori.
Tra i fattori che spingono i consumatori a scegliere una marca o un operatore rispetto a un altro, l’impegno a favore di organizzazioni ambientaliste, il lancio di programmi per il miglioramento dell’efficienza energetica l’utilizzo delle fonti rinnovabili, l’utilizzo di infrastrutture ‘green’.
Le tematiche ambientali, che fino a pochi anni fa sembravano essere del tutto estranee all’industria mobile, sono quindi ora tenute in considerazione dai consumatori di tutte le età.
Se però i giovani americani hanno espresso consapevolezza e un forte interesse verso i dispositivi eco-friendly, a livello globale è ancora scarsa l’attenzione verso il problema del corretto smaltimento dei cellulari.
Secondo una ricerca condotta da Nokia lo scorso anno, una persona su due conserva il vecchio telefonino a casa in un cassetto, un quarto lo regala a un amico o a un parente, il 16% lo rivende. C’è però anche un 4% che ammette candidamente di averlo buttato senza pensare troppo dove.
In base ai calcoli effettuati da Nokia, se ognuno degli oltre tre miliardi di utenti mobili riciclasse uno soltanto degli apparecchi usati prima di passare all’ultima novità, si potrebbero risparmiare 240 mila tonnellate di materie prime e ridurre i gas serra in una quantità equivalente al ritiro dalle strade di 4 milioni di automobili, globalmente, il 74% dei consumatori non ha mai pensato al riciclaggio del vecchio cellulare, nonostante il 72% ritenga che il suo corretto smaltimento “fa la differenza”.
Secondo Abi, dunque, c’è ancora molto da fare per sensibilizzare gli utenti mobili verso le tematiche ‘eco-firendly’ che ruotano attorno ai dispostivi e ai servizi mobili.
Se i consumatori non sono ancora pienamente consapevoli delle implicazioni dello scorretto smaltimento dei cellulari e di qualsiasi altro gadget elettronico, allora “l’industria dovrebbe aumentare gli sforzi per fare arrivare il messaggio, così come stanno già facendo altri settori verticali come l’industria degli inchiostri per stampanti, che si è dimostrata molto più proattiva nel motivare i consumatori a dare una mano alla causa”.
Fonte: key4biz.it