Non è vero che con i cellulari si può fare ormai tutto: sarà così in futuro, perché in realtà il bello deve ancora venire. Nei prossimi mesi i telefonini si arricchiranno ancora di più di funzioni, al punto da diventare un universo che racchiude tanti mondi. All’orizzonte ci sono i primi cellulari che davvero sapranno fare tutto quello che ora fa un pc domestico. E alcuni andranno anche oltre: diventeranno anche portafogli elettronici, sempre in tasca.
È l’ultima frontiera di una tendenza che parte da lontano, perché a ben vedere il cellulare ha sempre avuto un’anima molteplice. Da subito, oltre alla chiamata, ha integrato l’orologio, la sveglia, la calcolatrice, con scorno di chi questi oggetti li vendeva (ora di meno).
Il primo vero salto del cellulare verso mondi adiacenti è stato però integrare una macchina fotografica, nel tempo diventata sempre più potente. Quest’anno arriveranno i primi modelli con una fotocamera a 12 megapixel (da Lg e Sony Ericsson), ma è una corsa al rialzo che ormai è poco appassionante, perché la qualità già raggiunta è più che sufficiente per l’utente medio. Cosicché ai produttori è venuta un’idea: invece di riempire il cellulare di funzioni, cercando di indovinare quella che piace agli utenti, perché non dare loro il potere di trasformarlo e arricchirlo in piena libertà?
Il trucco è stato rendere i cellulari una materia plasmabile e sempre più intelligente, come il computer: dove l’utente può mettere software presi da Internet, che abilitano nuove funzioni. Ormai se ne contano a decine di migliaia. È una moda esplosa con l’iPhone di Apple, che ha lanciato un proprio negozio online di software per cellulari. Ce n’è uno analogo per i Nokia (Ovi Store). Così, largo alla fantasia: sull’iPhone, uno dei software più popolari è “Around Me”, che ti dice che cosa c’è vicino a te in quel momento: ristoranti, farmacie e altro. Sfrutta il localizzatore satellitare Gps che è integrato nell’iPhone, come in molti altri modelli di cellulari, i quali quindi ora fungono anche da navigatori a piedi e in auto (ci punta molto Nokia, con le proprie mappe).
Il Gps è il cardine pure di iSushi, un software creato da un’azienda italiana (Thinkmobi): ti dice i posti più vicini dove mangiare giapponese. Italiano è anche Frontpages, che dà sull’iPhone le prime pagine dei principali giornali cartacei al mondo.
Prossima frontiera, la Rete. Già ora molti siti sono visitabili via cellulare (notizie, meteo, Wikipedia, le mappe di Google…), si può chattare o fare telefonate economiche via Internet. Alcune applicazioni web e siti complessi, però, ancora si usano meglio su pc (i social network, i video). A riguardo, molta fiducia è riposta nei prossimi Google Phone: cellulari con un sistema operativo ideato dal celebre motore di ricerca e tutto centrato su Internet. Ne arriveranno 20 modelli entro dicembre.
Il futuro vede il cellulare occupare altre dimensioni del vivere quotidiano. E trasformarsi anche in portafoglio elettronico. Pagheremo la spesa o la metropolitana avvicinandolo a un lettore tipo bancomat. I primi servizi italiani partiranno a fine anno, con CartaSì, Consorzio Triveneto e, nel 2010, Poste Italiane e Telecom Italia. Adesso con il cellulare è possibile pagare il parcheggio o alcuni prodotti di elettronica, ma tramite sms.
Ma c’è un paradosso. Del cellulare, sempre più evoluto, negli anni si è sviluppata pochissimo la sua funzione originaria: le telefonate. Qualche novità è però in arrivo, con i cellulari a doppia sim. Ora rari, sono destinati a diventare più comuni, in Italia. Consentono di usare due sim in contemporanea e quindi di risparmiare: con un clic si sceglie con quale telefonare per avere la tariffa più economica. Nei prossimi anni, poi, crescerà anche la qualità della voce della chiamata: Orange lancerà in Francia, entro settembre, le prime telefonate ad alta definizione, su rete mobile.
Fonte: Repubblica.it