Per anni, nel settore wireless, si è pensato alla tv su cellulare come a uno dei simboli dell’era digitale. Ma ora, le application — i programmi per telefonini scaricabili dagli store online che offrono una vasta scelta di video da guardare quando si è fuori casa — stanno dimostrando che non è così.
Mentre Facebook e Twitter scardinano i modelli tradizionali di business dei media mainstream, l’approccio “pigliatutti” della tv su cellulare si è rivelato inefficace ancor prima di prendere piede.
Secondo John Strand, consulente che si è occupato per più di 12 anni di telefonia mobile, si tratta di un “disastro finanziario”. “E’ un buon sevizio, ma i consumatori non sono disposti a pagare per averlo”, spiega.
Possiamo farci un’idea del perché non funziona grazie ad una giovane squadra brasiliana di football in trasferta in Finlandia per la Helsinki Cup. Il torneo giovanile in corso nella capitale finlandese difficilmente si può definire un evento “globale”. Ma i video clip che vengono girati con i cellulari vengono visti tramite pc e telefonini dai genitori dei ragazzi.
“E’ ancora più semplice che con le fotografie”, spiega David da Silva, portavoce della squadra brasiliana.
Il servizio utilizzato è fornito da un sito che permette agli utenti di inviare video su canali personali sul Web, ed è solo uno tra i moltissimi offerti da Apple, Nokia e RIM per permettere agli utenti di confezionarsi da soli il servizio di mobile entertainment che preferiscono.
BBC World e il servizio inglese di Al Jazeera, appoggiandosi a Livestation, una società londinese, hanno recentemente lanciato applicazioni che permettono agli utenti di guardare i notiziari in tempo reale sui loro iPhones.
“E’ questa la tv per cellulari 2.0, completamente reinventata e riprogettata, e sono convinto che manderà in soffitta i vecchi modelli molto presto”, ha spiegato Matteo Berlucchi, AD di Livestation.
Fonte: It.reuters.com