Secondo i pezzi grossi di Google, il futuro delle applicazioni per dispositivi mobili sarà tutto nei browser; essi stanno maturando le caratteristiche che li renderanno vincenti, in questo tipo di apparecchi.
Di questo ha parlato Vic Gundotra, vice president of engineering di Google, in occasione dalla MobileBeat conference a San Francisco. Egli ammette che il punto focale della svolta è il prezzo, e risulta in effetti troppo costoso sviluppare versioni della stessa applicazione per sistemi diversi, come possono essere quello di Research In Motion, Windows Mobile e iPhone, solo per fare qualche nome.
In confronto alla varietà di questi ultimi, il numero di browser mobili risulta relativamente piccolo; per tale motivo, l’esperto si aspetta che le industrie si focalizzino su applicazioni utilizzabili da browser, nonostante tali programmi siano ancora ai primi sviluppi, in versione mobile: i più recenti aggiornamenti sono stati l’aggiunta della geolocazione (sull’iPhone, e subito sfruttata dalla stessa Google), l’application caching e una più veloce compilazione del codice JavaScript.
Le innovazioni sui browser mobili stanno venendo fuori ad un ritmo impressionante, afferma Gundotra; secondo lui, come i miglioramenti alla web experience sui desktop hanno provocato l’esplosione dei social network, così l’avanzamento dei browser mobili renderà il Web l’elemento centrale nei futuri cellulari. Ma questo non è tutto: dopo l’interfaccia, la tariffa è certamente il fattore chiave per la diffusione della navigazione mobile.
Secondo il vicepresidente di Google, Steve Jobs è stato quello che, in maniera più lungimirante, è riuscito a intuire come le offerte di navigazione illimitata possano attrarre nuovi consumatori. Ad esempio, una offerta del genere recentemente fatta da un operatore telefonico indiano, ha fatto aumentare di 50 volte la sua clientela.
Infine, la politica di Google sarà quella di collaborare con gli operatori di telefonia, piuttosto che affidarsi sul solo supporto della pubblicità. Ne è un esempio l’inclusione nativa di Gmail nei prodotti dei fornitori giapponesi NTT DoCoMo e KDDI.
Fonte: programmazione.it