La più potente lobby industriale russa questa settimana ha chiesto ai legislatori di imporre restrizioni all’uso di Skype e degli altri programmi Voip, convinta che i servizi telefonici via Internet costituiscono una minaccia per le imprese russe e per la sicurezza nazionale.
Insieme al partito del premier Vladimir Putin, la lobby – l’Unione Russa degli Imprenditori e degli Industriali – ha creato un gruppo di lavoro per stendere una bozza di legge contro Skype e gli altri programmi Voice over Internet Protocol (VoIP), che permettono a milioni di persone lontane di parlarsi tramite Internet gratis o comunque a tariffe molto più convenienti di quelle imposte dai gestori telefonici.
Diversi dirigenti del settore telecomunicazioni hanno paragonato questa settimana, nel corso di un incontro, Skype e altri programmi VoIP ad invasori stranieri che il governo deve controllare.
“In mancanza di limitazioni imposte dal governo, le telefonate via IP generano preoccupazioni sulla sicurezza”, recita una nota diffusa dalla lobby. “La maggior parte dei fornitori del servizio che operano in Russia, come Skype e Icq, sono stranieri. Si rende perciò necessario proteggere le società nazionali del settore”.
Non è stato al momento possibile ottenere un commento da Skype.
In una presentazione pubblicata sul sito della lobby, Vitaly Kotov – vicepresidente di TTK, unità di telecomunicazioni di Russian Railways – chiede ai politici di impedire che i servizi VoIP causino “un calo probabile ed incontrollato dei profitti dei principali operatori di telecomunicazioni”.
Secondo quanto scrive il quotidiano economico russo Vedomosti, altri presenti all’incontro hanno denunciato che per le forze dell’ordine è impossibile fare intercettazioni sulle telefonate VoIP.
La lobby stima che entro il 2012 il 40% delle telefonate potrebbero essere effettuate tramite VoIP.
Fonte: Reuters.com