Basta prendere in questi giorni un aereo, un treno oppure una nave in partenza per qualsiasi destinazione, esotica o meno, per rendersene conto: gli italiani che lasceranno a casa i propri dispositivi hi-tech sono ben pochi. In comodi marsupi e meno pratiche borse a tracolla i vacanzieri infilano computer portatili e super cellulari, iPod e Blackberry d’ordinanza: lecita scelta, magari anche imposta da doveri professionali.
Ma, dicono gli esperti, occhio alle minacce informatiche, che sono sempre dietro l’angolo, al pari di piccoli incidenti di percorso (il cellulare che cade in acqua, il bicchiere che si rovescia sul pc e via di questo passo). Quindi bene fare attenzione, anche sotto l’ombrellone, a proteggere i propri apparecchi dal rischio di spam, spyware, phishing, worm, trojan horse e simili per evitare assai spiacevoli furti di identità e perdite di dati. In quanti si chiedono, per esempio, se la connessione negli Internet Café thailandesi o messicani è sicura?
Oppure se aggiornare l’antivirus prima di partire è un antidoto sufficiente a evitare guai? Collegarsi via Wi-Fi su una rete non protetta in un parco cittadino americano è un’operazione sconsigliata oppure non ci sono problemi?
E l’utilizzo del Bluetooth per i collegamenti a corto raggio e la sincronizzazione dei dati è sempre e ovunque sicuro? Per non parlare degli Sms che si ricevono sul cellulare in quantità appena sbarcati oltre confine: se maligni possono creare problemi tali e quali a quelli di un virus che contagia un pc e va alla ricerca di altri computer da infettare, spesso compromettendone le funzioni.
Avere qualche precauzione è insomma un atto dovuto o quasi e in proposito una società che fa della sicurezza il proprio business, Trend Micro, ha stilato un vademecum per tenere al sicuro dati e dispositivi digitali in viaggio.
Per chi ritiene di accontentarsi di una sicurezza di base i suggerimenti sono vari e fra questi spicca quello di utilizzare dispositivi di memorizzazione rimovibili (chiavette Usb o dischi esterni) per conservare i dati più importanti, che fa il paio con l’opportunità di eseguire sempre il back up di tutti dati, incluse le informazioni presenti sui dispositivi rimovibili.
Prima di partire è quindi buona cosa aggiornare il software di sicurezza (antivirus in primis) mentre in viaggio è consigliabile spegnere qualsiasi apparecchiatura non necessaria o non in uso (ad esempio non lasciare attivo la funzione Bluetooth) e bloccare il telefono utilizzando una semplicissima password, una funzione basilare ma molto trascurata.
Per chi desidera un livello di sicurezza superiore, le buone azioni da compiere iniziano con l’utilizzare in vacanza solo i dati indispensabili e copie di documenti (non gli originali). Le informazioni “critiche” andrebbero quindi protette con una semplice password e la ragione di tale misura preventiva è presto spiegata: i sistemi wireless (pensiamo a un’area Wi-Fi di un grande albergo) consentono agli hacker di introdursi all’interno dei dischi fissi anche se il pc portatile è saldamente nelle vostre mani.
Per finire qualche consiglio per coloro che vivono con la “paranoia” dell’essere utenti tecnologici protetti. Appartenere a questa categoria implica il fatto di non utilizzare mai connessioni gratuite non criptate, di evitare Internet point pubblici per attività legate al proprio lavoro, di cambiare tutte le password utilizzate una volta rientrati a casa, di sospendere l’account utente abituale fino al ritorno e di ripulire l’account temporaneo prima di collegare un computer o qualsiasi altro dispositivo a una rete domestica o dell’ufficio.
Fonte: Ilsole24ore.com