Nel settore della telefonia mobile, o meglio del web ovunque, negli ultimi anni si è assistito a una sorta di binomio: da un lato i telefoni cellulari, evoluti nelle prestazioni e nelle funzionalità ma pur sempre “tradizionali”, dall’altro gli smartphone, device che coniugano uno strumento per telefonare a un dispositivo mobile per un accesso al web completo e un utilizzo a 360 gradi per le potenzialità software.
Il cellulare tradizionale in fondo si differenzia oramai poco nell’hardware e la lotta sui prezzi pare sostanzialmente giunta al termine dopo anni di limatura dei margini di guadagno dinanzi a telefonini normali sempre più a basso costo. Mentre ben diverse appaiono le cose nel settore degli smartphone dove sembra concentrarsi il verso business mobile del domani.
Secondo il Wall Street Journal che cita una ricerca fatta da Brian Modoff per Deutsche Bank, già nello scorso 2008 la situazione era ben evidente.
Apple e Rim che contavano poco più del 3% di quote del mercato globale, hanno ottenuto il 35% dei profitti avvicinando di molto Nokia che a fronte della solida leadership di vendite con un 45% di quote di mercato ha ottenuto poco meno del 60% dei profitti.
iPhone e Blackberry dunque da soli valgono quasi quanto l’intero listino del maggior competitor e per la chiusura dell’anno in corso Modoff stima un 5% di quote di mercato a favore del duo Apple e Rim che potrebbero consolidare i profitti verso il 58% della quota disponibile.
Degli altri produttori mondiali, Samsung e LG hanno mostrato discreti dati di vendita globali ma una troppo bassa redditività, Sony Ericson buone vendite ma guadagni pressoché nulli mentre Motorola è apparsa in forte caduta nei profitti.
E in fondo questi dati economici, considerando l’appeal che gli smartphone più evoluti hanno, non stupiscono più di tanto ricordando quanto costa il nuovo iPhone, tralasciando i guadagni derivanti dall’Apple Store collegato.
Perché il profitto proviene sempre più dal valore aggiunto che si riesce a vendere, rispetto all’hardware in se. La lotta è aperta, anche a nuovi contendenti con l’affermarsi di Android.
Fonte: Zeusnews.it