Se ci tieni a partecipare a un incontro ma non sei in lista, l’unica opzione è l’autoinvito. È quello che deve aver pensato anche il maghetto degli sms, il ventiseienne comasco che ha inventato un fortunato sistema per spedire messaggini quasi gratis, per guadagnarsi un posto alla corte di Mister Prezzi.
A Roma, al ministero dello Sviluppo economico, il 3 settembre era in programma un appuntamento fra Roberto Sambuco, il garante per la Sorveglianza dei prezzi, e i quattro colossi delle telecomunicazioni (Tim, Vodafone, Wind, H3g). Per Davide Marrone, l’inventore degli sms low-cost, un’occasione da non perdere per inserirsi nel confronto con i suoi concorrenti extralarge.
Così il 31 agosto, quasi fuori tempo massimo, Davide ha scritto a Mr Prezzi. «Mi ha risposto in un paio di giorni, non ci avrei scommesso – ammette -. Io lì (al ministero, ndr) non conoscevo nessuno e ho spedito una mail al classico indirizzo ufficiale». Quello a cui – sottintende – non risponde mai nessuno. E invece. «E invece mi ha invitato al tavolo con gli altri operatori».
Non un confronto a cinque ma sessioni individuali con il garante per discutere del caro-sms che affligge l’Italia. E così dopo i rappresentanti del colosso Tim, della rivale Vodafone e delle «agguerrite» Wind e H3g, ecco la volta di Skebby, la piccola società creata un paio di anni fa dal ragazzo prodigio dei messaggini.
«Frequentavo un corso in cui ci insegnavano a creare applicazioni per il cellulare – ricorda – e a casa nel tempo libero sperimentavo progetti miei». Poi l’idea, una sorta di Skype per inviare dal telefonino sms gratis o al costo di un centesimo. «In Internet c’è un sacco di gente che fa soldi con cavolate – sorride -, il mio progetto mi sembrava quantomeno utile».
E azzeccato, visti i prezzi della telefonia in Italia. Secondo l’Ocse, infatti, le nostre tariffe mobili sono tra le più care della Ue e l’invio di messaggi (che può toccare i 15 centesimi) è addirittura più costoso del tetto recentemente fissato in Europa per il roaming sms (11 cent). Una sproporzione che aveva infastidito anche Mr Prezzi: da qui la convocazione del 3 settembre per i quattro grandi operatori di rete. Quattro più la new entry dell’ultima ora, Skebby, che spopola per la messaggeria low-cost.
La via di Internet
Per abbattere i costi, la società di Davide Marrone non sfrutta la normale rete Gsm ma la connessione Internet, molto più economica nel trasmettere dati. Per usare il sistema basta scaricare dal sito il programma sul proprio cellulare (per ora lo hanno fatto in 60 mila). Da quel momento per inviare un sms ad un altro utente Skebby si paga un centesimo o nulla, mentre per spedire un messaggio a qualsiasi altro utente da 6 a 8 centesimi. Insomma, la metà dei 10-15 centesimi di tutte le altre compagnie. Il «trucco» sta nell’acquisto all’ingrosso. «Basta comprare messaggi da intermediari stranieri – spiega l’ideatore – e il prezzo cala.
Se un fornitore italiano vende sms per circa 5,5 centesimi, all’estero si scende a 4, anche se il venditore è lo stesso». «Non ho certo scoperto l’acqua calda – precisa -, le grandi compagnie telefoniche sanno come si potrebbe risparmiare». Però? «Però evidentemente preferiscono continuare così». L’sms a basso costo ha invece incuriosito Mister Prezzi, che ha convocato il ventiseienne lariano (e il business manager di Skebby, Luigi Orsi Carbone) per un colloquio privato di mezz’ora. «Eravamo l’unica società non dotata di rete a essere stata invitata. La nostra idea – sottolinea – era di illustrare la situazione e i paradossi nel confronto con l’Europa, non di fare la guerra ai colossi della comunicazione. Detto questo, è ovvio che mi aspetto che il garante prenda provvedimenti per abbassare i costi degli sms».
Oltre ai messaggini low-cost, Davide porta avanti altri progetti, da un sistema di mini-twitter per il cellulare alla tesi di laurea, ferma dall’estate del 2007, quando i giornali di tutto il mondo si accorsero di lui, il «maghetto degli sms», e lo tempestarono di interviste: «Ero in vacanza in Toscana – ricorda – e qualcuno si accorse del programma che avevo messo on-line.
Che emozione, una vera tempesta. Quattordici ore al telefono e nemmeno il tempo per togliermi il pigiama». Da allora sta dalle 8 alle 13 ore incollato al pc e lavora nella sede della sua Skebby, un locale di 30 metri quadri al Politecnico di Milano. È un genietto del computer e le aziende informatiche se lo contendono anche se lui, per ora, ringrazia e declina. In fondo c’è tutto il tempo per lavorare come dipendente, ora meglio godersi l’avventura in solitaria.
Nel 2005 si era classificato quinto su scala mondiale in una competizione universitaria sulla sicurezza informatica. Tentato dalla «carriera» da hacker? «No, sto ancora con convinzione dalla parte dei buoni». E forse è vero. Almeno se gli si crede quando dice che la sua «società è ancora in perdita» e che manca pure il tornaconto personale, perché «io di sms ne mando pochi, anche solo 2 al giorno».
Fonte: Lastampa.it