Dallo scorso agosto passare da un operatore all’altro in number portability non comporta più l’addio alla ricarica “avanzata” (o la necessità di trasferirla su altra sim del vecchio gestore): l’utente, che come il lettore vuole “migrare”, porterà con sé anche il credito residuo. Lo prevede la delibera 353/08 dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (del luglio 2008) che dava dieci mesi di tempo ai gestori per il raggiungimento di un accordo.
Dopo diffide, ricorsi e tavoli di discussione, la questione è risolta. Il consumatore “infedele” dovrà comunque pagare all’operatore che lascia (il donating) una commissione (da 1 a 1,6 euro) che gli verrà sottratta dall’importo trasferito. Dal passaggio tuttavia – sottolinea l’associazione Altroconsumo – restano esclusi i bonus e le ricariche omaggio accumulati con il vecchio gestore, una distinzione che potrebbe riuscire non facile e dar luogo a controversie.
Sui tempi necessari alla migrazione tra cellulari – per rispondere al secondo dubbio del lettore – l’Agcom aveva stabilito (delibera 78/08/Cir) un massimo di 3 giorni, ma una sentenza del Tar Lazio di giugno ha annullato la decisione e questo potrebbe dilatare i tempi (tanto più che i gestori sono soliti fare nuove allettanti proposte al cliente che ha espresso la volontà di cambiare).
Consultati sulla novità di agosto, i quattro operatori mobili tradizionali e tre di quelli virtuali hanno confermato il rispetto delle regole Agcom: a fronte della richiesta di un loro cliente che passa a un concorrente, una volta andata a buon fine la procedura di portabilità del numero, entro due giorni il donating trasferisce il credito all’altro gestore. Quest’ultimo, il giorno successivo (o nella prima bolletta utile se si tratta di un abbonamento) provvederà ad accreditare l’importo sulla nuova sim: l’iter dovrebbe concludersi quindi entro 3 giorni dall’avvenuto trasferimento del numero.
Dei sette gestori interpellati, inoltre, quattro hanno dichiarato di prevedere una commissione di 1 euro. Vodafone e Tim, invece, scalano dal credito residuo del cliente 1,5 euro, mentre Tre arriva a 1,6 euro. Su questo fronte, anche alcuni operatori che applicano quanto previsto dall’Agcom (1 euro) hanno sottolineato che il costo effettivo da loro sopportato per l’operazione è superiore. Quanto alla tempistica, è tutta da verificare dato che anche per la stessa procedura di portabilità del numero i disagi e i ritardi, ad anni di distanza dall’introduzione di tale possibilità, non mancano.
Fonte: Ilsole24ore.com