Si chiamerà “be moov” e sarà il nuovo portale che permetterà ai cellulari di trasformarsi in carta di credito o in borsellino elettronico da utilizzare per pagare il parcheggio, un biglietto dell’autobus, un viaggio in treno, lo skipass, un poltrona alla Scala, tre lattine d’olio d’oliva, un libro, una stanza d’albergo, ma anche un’assicurazione. Il suo lancio è previsto per i primi mesi del prossimo anno: non manca molto e infatti si stanno definendo gli ultimi dettagli compreso – e questo è un dato importante ma non ancora del tutto chiarito – il piano commerciale.
Dietro al progetto una serie di figure importanti: il Politecnico di Milano con il suo Osservatorio sul Mobile, Telecom Italia che ha appena firmato un accordo e sta testando i nuovi servizi da integrare nelle proprie Sim, Nokia che mette a disposizione la propria esperienza e il suo Ovi Store per veicolare le applicazioni da distribuire agli utenti e un piccolo esercito di esercenti che non vedono l’ora di aprire i propri servizi e i propri prodotti a una clientela allargata. A muovere le fila Movincom, un consorzio promosso dagli stessi esercenti e nato lo scorso anno proprio per costituire il nuovo canale, capace di promuovere l’Italia al rango di Paese digitalizzato.
Il nuovo portale semplificherà al massimo ogni operazione. Il cliente, dopo la prima registrazione e il collegamento a un conto bancario (o a una carta di credito) non dovrà fare altro che lanciare l’applicazione “be moov” e scegliere, attraverso intuitivi menù a tendina, l’oggetto o il servizio da acquistare. Sarà a quel punto sufficiente dare un ok per inviare un Sms automatico al venditore che, dopo una verifica in gtempo reale dell’identità del cliente e dell’avvenuto pagamento, confermerà l’avvenuta operazione con un altro Sms.
In alcuni casi sarà invece sufficiente fotografare un codice bidimensionale (come quello qui a fianco), una specie di codice a barre che autogenera l’Sms e avvia l’acquisto.
Tutto bene quindi? No. Manca un particolare importante: il costo del servizio. Ieri, nel corso di un convegno ufficiale di presentazione, a precisa domanda di Cellulare Magazine le risposte sono state abbastanza fumose e comunque imprecise: poco, nulla, forse gli Sms, ma magari non a prezzo pieno. Insomma, non c’è ancora il piano commerciale sul quale occorre mettere d’accordo esercenti e attori della filiera.
Per cantar vittoria attendiamo quindi maggiori precisazioni perché se 30 cent per due Sms sono un costo accettabile nel caso si acquisti uno skipass da 60 euro o una notte in albergo, sono una cifra francamente eccessiva nel caso di un’ora di parcheggio o, più banalmente, di una corsa semplice in tram.
Fonte: Cellulare-magazine.it