Un uso moderato delle tecnologie senza fili. E’ questo il suggerimento che emerge fra le pieghe del rapporto presentato oggi dall’Afsset, l’autorità pubblica francese preposta a tutelare la sicurezza sanitaria dell’ambiente e del lavoro. La Francia dovrebbe cercare di ridurre l’esposizione alle onde emesse dai ripetitori di segnali di telefonia mobile, anche se ancora non è possibile provare che esse siano davvero nocive per la salute, raccomanda l’Afsset, incaricata di studiare gli effetti dell’insieme delle radiofrequenze (Wifi, Wimax, telefoni cordless, radio, microonde) sulla salute umana. Per l’Afsset, anche se, oltre a quelli termici, non vi sono “prove certe” dell’esistenza di effetti delle onde, sussistono degli interrogativi, in particolare sulle conseguenze a lungo termine delle onde elettromagnetiche emesse dalle antenne. Non si può dimostrare scientificamente “l’inesistenza di un rischio”, si legge nel rapporto, quindi “fin quando risulti possibile diminuire l’esposizione ambientale, questa riduzione è auspicabile”. Nel rapporto si suggerisce l’uso di cellulari con un basso indice SAR (Specific Absorption Rate, un indice che misure il livello di radiofrequenze emesso dal telefono verso l’utilizzatore, ndr.), una mappatura delle zone che presentano intensità più elevata, nonché “un uso moderato delle tecnologia senza fili”. Secondo l’Afsset, infine, i livelli di esposizione provenienti dai telefoni portatili sono molto più elevati di quelli dei ripetitori. Quindi un’eventuale riduzione della potenza delle antenne potrebbe tradursi in una maggiore esposizione alle radiofrequenze emesse dai cellulari.
Fonte: apcom.net