Si chiama “UCS” ed è lo standard approvato dall’agenzia Onu sulle telecomunicazioni per creare finalmente un attacco universale dei caracabatterie dei cellulari. Non a caso questo acronimo – che corrisponde a Universal Charging Solution – richiama quello delle prese Usb dei computer. Perché sfrutterà proprio questi sistemi, già utilizzati sui caricabattierie di diversi tipi di apparecchiature digitali portatili – come fotocamere e lettori mp3 – e proprio per questo potrà essere predisposto per staccare lo spinotto dal trasformatore, conneterlo ad un computer e ricaricare in questo modo il cellulare, da una qualunque presa Usb (universal Serial Bus). La ricarica dal computer è più debole, e quindi richiede più tempo, ha precisato Sarah Parkes, portavoce della International Telecommunication Union (Itu), ma rappresenta una opzione pratica in più per un sistema che promette di semplificare il caos odierno. Attualmente a volte sono richiesti caracabatterie diversi perfino tra i vari modelli di una stessa casa di cellulari. Alcuni produttori hanno già iniziato ad utilizzare questo standard, ha aggiunto la Parkes. Non è obbligatorio ma di fatto, una volta che gli standard sono approvati da questa agenzia, difficilmente i produttori si disallineano. Inoltre l’unificazione dello standard avrà effetti positivi anche a livello ambientale, riducendo la produzione totale di caricabatterie e la conseguente necessità di smaltirli quando il relativo cellulare non viene più usato.
Fonte: ilcittadinomb.it