L’Europa, per quanto riguarda l’accesso alla banda larga, è in continua crescita, spinta dal rafforzamento della concorrenza e dalla qualità dei servizi in aumento.
In questo quadro l’Italia non riesce ancora ad essere competitiva e si trova, come spesso le accade nel mondo telematico, fanalino di coda.
I paesi più competitivi a livello di banda larga sono i paesi nordici come Danimarca e Paesi Bassi in cui quasi il 40% della popolazione possiede un accesso a banda larga anche se il tasso di crescita non è più altissimo poichè il mercato sta tendendo alla saturazione.
Nel Bel Paese il numero di linee a banda larga è di 18,7 milioni ma, per essere studiato in modo più interessante occorre scomporlo; sono addirittura 5,6 milioni a possedere una banda larga minore a 2Mbps, ben 11,8 milioni possiedono una banda tra i 2 e i 10 Mbps e solo 1,2 milioni possiedono una banda maggiore ai 10 Mbps.
La banda larga è un requisito fondamentale per essere competitivi nei nuovi mercati delle tecnologie dove la velocità è diventata un elemento imprescindibile.
Anche per quanto riguarda la tecnologia FTTH (Fiber to the Home), l’iItalia si trova indietro e la costruzione della rete di nuova generazione è un problema molto attuale nella realtà italiana di questi mesi.
Anomala anche la situazione delle tecnologie usate come la DSL: in Italia è utilizzata per il 97% lasciando pochissimo spazio alle nuove tecnologie, nel resto dell’Europa, invece, lo spazio libero per le novità è del 21%.
Fonte: sostariffe.it
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