ARRIVANO fin dove neanche la fantasia oserebbe spingersi e viaggiano alla velocità di 350 download al secondo. Un mondo, quello delle applicazioni per iPhone e gli altri smartphone, la cui crescita sembra essere inarrestabile. Le ultime statistiche, diffuse pochi giorni fa dalla Apple, parlano di 3 miliardi di applicazioni vendute per iPhone e iPod Touch, tramite l’AppStore. Un dato che, se confrontato con i due miliardi di applicazioni del 28 settembre dello scorso anno, si traduce in un miliardo di download in appena tre mesi ed una media di 30 milioni di applicazioni al giorno.
Soltanto nel negozio virtuale della Apple, le applicazioni disponibili sono più di 100mila. Quelle offerte dal concorrente Google, tramite il suo sistema operativo per dispositivi mobili Android, sono più di 20mila; il catalogo della Palm, invece, ne offre più di mille. Venti le categorie all’interno delle quali il gigante di Cupertino ha racchiuso le sue applicazioni, disponibili in 77 Paesi del mondo (salvo censure: la Apple ha recentemente bloccato in Cina tutti i programmi destinati all’iPhone che riguardano sia il Dalai Lama sia il leader degli uighuri in esilio Rebiya Kader). Dal sesso all’economia, dai giochi alle notizie, oltre all’interazione sui social network: non c’è ambito che non sia in grado di offrire qualcosa al proprio smartphone, gratuitamente o a pagamento.
Secondo un recente sondaggio condotto tra i clienti americani della Apple, ogni utente ha in media 65 applicazioni per iPhone, e spende circa 80 dollari (solo il 7% ha scaricato soltanto applicazioni free). E poco importa se quelli che a volte sembrano essere bisogni indotti dalla rapidità e semplicità di un clic, rischino di far passare in secondo piano la funzione primaria di questi apparecchi, che è quella di comunicare. In alternativa, ci si può lasciare andare e inseguire, ad esempio, i suggerimenti che arrivano dal mondo della medicina. E’ il caso della proposta avanzata in questi giorni al Consumer Electronics Show di Las Vegas di un’applicazione che vuol dare la possibilità ai futuri padri “assenti” di assistere all’ecografia al feto del nascituro via iPhone. I video dell’esame potranno essere trasmessi ad amici e parenti, ma anche ai medici stessi, e, infine, ripubblicati attraverso i più tradizionali social network.
L’applicazione, sviluppata dal West Wireless Health Institute, è stata presentata insieme ad un sistema che permetterà, sempre via melafonino, di monitorare i parametri vitali dei pazienti negli ospedali (dai battiti cardiaci alla temperatura). E’ invece in vendita da tempo al prezzo di 32.99 euro, “Farmacia Plus”, applicazione tutta italiana che si basa su un archivio contenente migliaia di monografie complete relative a 6000 farmaci, per circa 13.000 formulazioni, con tanto di posologia e controindicazioni. Gli sviluppatori aggiornano ogni tre mesi l’archivio, elimando i farmaci fuori commercio e l’utente ha la possibilità di interagire con l’applicazione segnalando medicinali o altre informazioni utili (inclusi gli eventuali effetti collaterali). Dalla medicina agli scaffali dei negozi, la chiave è nel codice a barre: strumento “catturato” tramite il clic della macchina fotografica e usato per suggerire negozi che vendono quel prodotto ad un prezzo inferiore oppure semplicemente per proporre recensioni e video.
I telefonini che usano Android si servono di “Compare Everywhere”: una volta letto il codice a barre, si riceve una lista di negozi virtuali e reali che vendono quel prodotto ad un prezzo inferiore. Non c’è “saldo” che tenga: è il telefonino a dire se quella di fronte alla quale vi trovate, può davvero considerarsi un’offerta. L’equivalente per iPhone si chiama “Barcode reader” e, anche in questo caso, impiega la fotocamera come uno “scanner” in grado di leggere il codice a barre. Tante le possibilità offerte anche ai genitori alle prese con il primo figlio e, soprattutto, con l’impossibilità di poter monitorare dal vivo la culla 24 ore su 24. “Baby Monitor” trasferisce sull’iPhone i tradizionali microfoni piazzati nella stanza del bimbo: appena il bimbo si lamenta, il telefono chiama il numero che sarà stato registrato in memoria mettendo in collegamento il genitore apprensivo direttamente col proprio pargolo. E se “Baby Soothe” farà partire una serie di suoni per far rilassare (e addormentare) il piccolo, “Cry translator” ha l’ambizione di tradurre le urla e i lamenti del bambino, identificando, entro dieci secondi, uno dei suoi possibili cinque bisogni primari: fame, sonno, stress, noia o fastidio.
Sempre in ambito domestico, il melafonino si offre anche come alleato nella lotta estiva contro le zanzare. “Anti Mosquito” è un programma che riesce ad emettere dei suoni con una frequenza variabile tra 16.000 e 20.000 Hz, impercettibili dall’orecchio umano ma molto fastidiosi per le zanzare, che non si avvicineranno più. Contro i ladri – anche se potrebbe benissimo essere usato per osservare il vostro bimbo – c’è l’applicazione che trasforma il telefono in una telecamera di sicurezza. Dopo un lungo periodo di gestazione, prima dell’approvazione da parte della Apple (presumibilmente preccupata, tra le altre cose, da eventuali impieghi in chiave di ‘spionaggio), “Security Cam” consente di scattare foto a intervalli prestabiliti in un determinato ambiente. Tra le modalità d’uso, Frequency Capture, che permette di impostare la frequenza con la quale la fotocamera deve scattare una foto; “Audio Trigger” che scatta una foto ogni volta che viene rilevato un rumore (si può scegliere il “livello” oltre il quale l’applicazione si deve attivare). Tra le applicazioni che, invece, si infilano sotto fin sotto le lenzuola c’è “Passion”: sostiene di essere in grado di dare voti alle prestazioni sessuali. Piazzata accanto al vostro letto, dopo il rapporto misura tre fattori: l’attività, la durata e l’orgasmo (valutato tramite il microfono). Per ognuna si riceve un voto da 0 a 10. L’ha sviluppata uno studente dell’università di Texas-Austin.
E se dopo il sesso ci si vuole rilassare, si può fare ricorso a “Pranayama”, che deve il nome alla respirazione suggerita dallo yoga. E, infatti, il programmino vi guiderà proprio nella respirazione. I suoi inventori citano addirittura una ricerca, secondo la quale attraverso 15 minuti giornalieri di esercizi e respirazione di questo tipo, si possono migliorare le proprie condizioni di salute, combattendo insonnia e depressione. Si seleziona uno dei vari livelli, il tipo di respirazione (inalazione/esalazione, oppure inalazione/ritenzione/esalazione) e la durata, e si verrà guidata da una musica per ogni tipo di attività. Ma ci si può anche rilassare durante un volo, e, soprattutto, cercare di superare la paura di volare, che, secondo una ricerca dell’Associazione europea disturbi attacchi di panico interessa due italiani su tre. In questo caso, c’è la mano della compagnia aerea del miliardario Richard Branson, la Virgin Atlantic, che per i più paurosi ha creato il corso “Flying Without Fear”, con una percentuale di successo, viene promesso, del 98%.
L’applicazione non fa altro che usare i principi ispiratori del corso e trasferirli sullo smartphone. Quando si è calmi, si può vedere un video che spiega all’utente le varie fasi del volo, oppure sentire le risposte alle domande più frequenti; nei momenti di panico, invece, si può fare ricorso ad alcuni esercizi di rilassamento. Se la situazione è critica, si può usare il tasto “Attack Button” che, una volta attivato, suggerirà alcune tecniche di respirazione e fornirà consigli pratici all’utente in preda all’ansia. In cima alla classifica delle applicazioni gratuite scaricate da AppsStore c’è Autovelox Live, per la localizzazione degli autovelox in tempo reale, sulle strade italiane ed europee. Non solo indica se il dispositivo è fisso o mobile, ma anche il limite di velocità su quella strada. Fornisce, inoltre, informazioni sul traffico, sui lavori stradali e sui possibili rallentamenti lungo le arterie stradali ed è disponibile anche per Android (col nome di Wikango Autovelox live).
Fonte: repubblica.it