Lo scontro tra Google e la Cina si inasprisce: Mountain View inizia a giocare pesante e blocca due smartphone Android già programmati per il mercato cinese. Intanto il Governo di Pechino controlla tutti gli SMS alla faccia della privacy.
Stop agli Android in Cina – Google sembra ormai condannata ad abbandonare la Cina, visto che un accordo tra le due parti è diventato improponibile: il Governo continuerà nella sua politica oppressiva a suon di controlli e censura, big G per ora si limita a stare alla finestra, nel frattempo però blocca due smartphone in arrivo. Realizzati da Motorola e Samsung, erano già nel pre-listino dell’operatore China Unicom Ltd. ma il colosso on line ha puntato i piedi a terra “Niente da fare”. L’analista di Forrester Research, Charles Golvin, è d’accordo “Non ha senso vendere cellulari avanzati tecnologicamente in un paese che ne bloccherebbe le performance e la libertà”.
Una perdita anche per Google – La decisione non è retroattiva, smartphone Android come il Samsung Galaxy rimarrà sugli scaffali, lo stesso vale per Nexus One che continuerà ad essere acquistabile a Hong Kong. Lo stop alle vendite in Cina, il più popoloso mercato mondiale con 700 milioni di utenti, è stata una dura scelta che potrebbe danneggiare la stessa Google, è stato stimato che durante la prossima decade si navigherà più dal cellulare che dal PC. La Cina però non accenna a fare passi indietro: “Le aziende straniere in Cina devono rispettare le nostre leggi e regolamentazioni – spiega Ma Zhaoxu, portavoce degli Esteri – devono rispettare le tradizioni culturali, Google non è un’eccezione”.
Controllo a tappeto degli sms – Come se non bastasse trapelano altre inquietanti verità: il Governo Cinese ha pensato a un nuovo espediente per controllare gli utenti mobile locali. I grandi operatori come China Mobile dovranno inoltrare tutti i messaggi testuali o mms che dovessero contenere linguaggi o immagini contro la morale: altro che sexting, anche solo un sms un po’ pepato tra innamorati costa la prigione! La polizia stessa fornirà una lista di parole o tematiche censurabili, un sistema di scansione automatica dei messaggi fornirà in tempo reale i numeri e le identità di chi non rispetta la legge. Kan Kali, professore dell’Università delle telecomunicazioni a Pechino spiega “Cercano ovunque e qualsiasi cosa, anche se sono messaggi privati tra marito e moglie”. Privacy e Cina, due mondi lontani anni luce.
Fonte: jack.tiscali.it