Il dubbio, a qualcuno, sarà pur venuto: più logico spendere circa 200 euro per un navigatore satellitare portatile (i cosiddetti Pnd, Portable navigation device) delle varie TomTom, Garmin e via dicendo oppure investire qualcosa di più per un super cellulare dotato di ricevitore Gps integrato e apposito software per navigare fra le mappe?
L’annuncio di Nokia, che renderà disponibili gratuitamente itinerari e altro per la navigazione stradale sui suoi telefonini e smartphone attraverso il servizio on line Ovi Maps, riporta di strettissima attualità un tema salito alla ribalta delle cronache hi-tech quando, un annetto fa circa, proprio Garmin presentò ufficialmente al Mobile World Congress di Barcellona il frutto dalla joint venture con Asus, il Nuvi Phone, un dispositivo Gps con funzionalità di cellulare. Sul prodotto in questione tanto si è dibattuto – inutile? rivoluzionario? ideale compromesso? – ma la questione di fondo rimane aperta: per l’utente medio (non l’appassionato di tecnologia, non coloro che ricorrono al navigatore solo raramente) è meglio un apparecchio Gps ad hoc oppure uno smartphone con a bordo capacità di navigatore satellitare?
L’affondo di Nokia sulle mappe gratis e le risorse che Google mette oggi a disposizione in Rete per i telefonini Android confermano la tendenza che vede sempre meno interesse, lo dicono i dati di vendita, da parte dei consumatori per i personal navigation device. Gli analisti, quelli di iSupply nella fattispecie, dicono altresì che la domanda di smartphone con funzionalità Gps “inside” supererà in volumi quella Gps portatili entro il 2014, quando i primi supereranno quota 300 milioni di pezzi e i secondi non supereranno il tetto dei 130 milioni. Per contro i prezzi dei Pnd è in costante discesa e non tutti sono disposti a cambiare telefonino ogni sei mesi e soprattutto a spendere qualche centinaio di euro per un super cellulare multifunzione. Il dibattito rimane quindi aperto e presupposto che la scelta fra l’una o l’altra categoria di dispositivi dipende come sempre dalle personali preferenze ed esigenze dell’utente, ecco alcune cose da sapere sull’argomento.
Strade e servizi a portata di cellulare
Stando a una recente indagine di Npd Group, circa il 90% degli smartphone arrivati sul mercato nel 2009 aveva funzionalità Gps integrate rispetto al 69% registrato nel 2008. Con quest’anno tutto lascia pensare che si toccherà quota 100%. E questo perchè i principali produttori di navigatori portatili “stand alone” (Navteq, TeleNav, TomTom e Navigon per citare i più importanti) hanno via via reso disponibili i propri software di navigazione, e in alcuni casi anche servizi avanzati come la guida vocale per le direzioni da prendere, per i telefonini di Nokia, Apple e compagnia.
Per capirsi oggi con l’iPhone si può andare ben oltre il fatto di ricevere istruzioni in formato testo attraverso Google Maps. E se TomTom vende oggi un car kit appositamente pensato per telefonino e l’iPod touch di Apple c’è una Garmin che ha saltato il fosso al contrario per portare sul mercato uno smartphone a marchio proprio e che da febbraio (il debutto è previsto al Mobile World Congress di Barcellona a metà febbraio) salirà sul carro di Google con un apparecchio basato sulla piattaforma Android. Ad alimentare la concorrenza fra Pnd e telefonini Gps hanno quindi contribuito gli operatori mobili, che hanno spesso ben sfruttato mappe satellitari e relative applicazioni a corredo come servizio a valore aggiunto da offrire ai propri utenti. Anche il pacchetto dati che si compra “in bundle” con il cellulare, se questo comprende determinati servizi Gps, può essere di conseguenza un fattore non secondario per ovviare all’acquisto di un navigatore satellitare ad hoc.
Il fattore costi
I classici navigatori portatili non sono mai stati così a buon mercato come ora. Il flop di vendite del 2008 e del 2009 hanno abbassato drasticamente il prezzo medio al dettaglio di questi prodotti e ora (le stime sono ancora di Npd Group) siamo nell’ordine dei 160 dollari. Basta andare su un sito di comparazione di prodotti hi-tech in italiano e verificare di persona come si trovino a listino Gps portatili anche sotto i 100 euro , fermo restando che per i modelli più accessoriati e di fascia alta si possono spendere anche 300 e pass euro. Con meno di 200 dollari, negli Usa, si porta a casa per contro uno smartphone di nuova generazione con funzionalità satellitari integrate sottoscrivendo un contratto di 24 mesi.
Il confronto, nudo e crudo, metterebbe alla gogna i Pnd se non che, analizzando i costi a corredo, si può scoprire che utilizzare un telefonino anche come navigatore satellitare potrebbe essere molto oneroso, visto che kit di montaggio per l’auto, applicazioni per navigare sulle mappe (eccezioni a parte) e servizi aggiuntivi non sono certo regalati. L’avvento di Google Maps Navigation, uno dei plus della piattaforma Android 2.0, ha però rotto una barriera perché grazie a questa applicazione gli utenti con in tasca un cellulare Gps compatibile (come il Motorola Droid per esempio), potranno avere indicazioni di tipo “turn-by-turn”, istruzioni vocali e l’accesso a Street View direttamente dal terminale mobile. Del tutto gratuitamente.
Fonte: ilsole24ore.com