Rivoluzione o spreco di mezzi? Solo il tempo lo saprà dire, per ora si nota come nel corso degli anni i micropagamenti tramite smartphone e cellulari siano notevolmente aumentati ma la cosa più importante è che le stime danno come in crescendo un fenomeno che a breve ci toccherà da vicino.
I micropagamenti il futuro della microeconomia?
La rivoluzione derivante dagli smartphone ed in generale dai cellulari, non è solo quella di permetterci di parlare con persone che stanno dall’altra parte del mondo (in mobilità, senza più essere legati ad un filo) o di utilizzare funzionalità come ad esempio il GPS, fare foto, andare su internet od ascoltare musica, ma il poter effettuare micropagamenti ed acquisti, direttamente dal nostro terminale, sia che questi si effettuino via sms, tramite il browser integrato in molti modelli di smartphone e cellulari, ma anche grazie a tecnologie che ci permettono tenendo il nostro dispositivo a qualche centimetro da un ricevitore che ci permetterà di pagare ad esempio un caffè, il giornale o ancora acquistare il biglietto dell’autobus (con metodi che potrebbero anche essere il bluetooth o onde radio, anche se non consigliate per quanto riguarda la sicurezza delle informazioni inviate).
Di questi argomenti si è parlato a Milano il 20 Gennaio 2010, presso l’Aula Carlo de Carli del Politecnico, in un convegno dal titolo “Mobile Payment in Italia: finalmente ai blocchi di partenza!“, promosso dall’Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il DEI-Dipartimento di Elettronica ed Informazione e con l’RFId Solution Center. Un incontro molto interessante dove grazie ad esperti del settore e dati portati per l’occasione, si ha avuto la possibilità di analizzare questa nuova metodologia per i pagamenti (quasi sempre si parla però di piccole somme) che dovrebbe e potrebbe in futuro sostituire l’utilizzo della cartamoneta ed in generale di carte di credito (almeno solo per piccoli acquisti) e facilitare così il check-out del cliente con il prodotto.
Prima però di poter analizzare a fondo le tematiche riguardanti il convegno ed in generale i dati forniti, è giusto far capire a chi ci segue i meccanismi e le tecnologie che ci permettono di effettuare i microacquisti. Infatti parliamo di metodiche sicure che permettono con pochi rischi di esporre i propri dati a fronte comunque di piccole somme versate: naturalmente i microcrediti possono risiedere sulla scheda sim, oppure possono stare su di un server sicuro (quindi per intenderci il nostro conto bancario è al sicuro) e permetterci quindi di acquistare in tutta sicurezza o libertà piccoli prodotti o comunque oggetti che non richiedono grosse somme.
Il metodo utilizzabile per effettuare microacquisti può essere semplificato in due tipologie: quella che ci permette di effettuarli tramite la rete GSM, GPRS, UMTS, HSDPA ecc (i Mobile Remote Payment, i servizi che consentono di effettuare un pagamento a distanza), e che vengono usati per il pagamento tra le altre cose dei parcheggi oppure per le carte prepagate per la Pay TV (quasi sempre sotto forma di SMS e il costo viene scalato dal credito telefonico), oppure il metodo Mobile Proximity Payment, cioè quando chi paga si trova a pochi centimetri da chi deve ricevere il pagamento (il dispositivo che accetta il pagamento si trova in prossimità), che può essere utilizzato per acquistare la spesa nella grande distribuzione oppure il pagamento del biglietto su un mezzo pubblico. Questa tecnologia viene anche definita RFId (che sono in generale le tecnologie a corto raggio), mentre nello specifico si parla quasi sempre di NFC (Near Field Communication), QrCode (codici visivi bidimensionali) o Bluetooth.
Dati alla mano…
Il convegno ha portato i dati riguardanti le attività del 2009 ed ha portato all’analisi oltre 200 applicazioni per il Mobile Payment a livello internazionale, uno studio di quasi 100 servizi di Mobile Payment in Italia; un Focus Group ed una Survey estensiva su 1.500 consumatori; un’indagine su un campione di esercenti nei settori: distributori automatici, cinema, GdO, tabacchi/bar/edicole; un’analisi di oltre 50 casi di imprese operanti nella filiera dell’offerta del Mobile Payment; l’attivazione di un progetto pilota aperto e collaborativo. Un buon numero di dati che ha permesso di analizzare nel dettaglio i progressi fatti ma soprattutto ha dato una panoramica di quello che si dovrà fare e dove potremo arrivare.
Alessandro Perego, Responsabile Scientifico Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano riguardo l’argomento ha commentato: “È questo il primo Rapporto dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment, e nel costruire l’indagine abbiamo subito evidenziato che sono molteplici gli elementi non sufficientemente esplorati nello scenario di adozione e che vanno affrontati per facilitare la diffusione di questi modelli. Fra questi : gli ambiti applicativi più promettenti; la percezione dei consumatori; il punto di vista degli esercenti; l’articolazione della filiera dell’offerta; la sicurezza nelle transazioni; il quadro normativo”. Ed ancora “Come risulta dall’analisi dei servizi attualmente offerti in Italia, gli italiani che utilizzano il Mobile Payment sono ancora una porzione estremamente limitata, se si escludono le donazioni tramite Sms premium“.
Se andiamo ad analizzare i dati del 2009, ci si accorge subito come il fenomeno del Mobile Payment in Italia non è ancora esploso (anzi si può dire che gli Italiani che utilizzano questo metodo di pagamento sono molto pochi), escludendo il pagamento tramite gli SMS Premium (loghi, suonerie ecc), ed il fatturato (se si escludono la vendita di suonerie, videogames, informazioni, musica ecc) arriva a poche decine di milioni di euro, frutto delle ricariche telefoniche oppure delle donazioni. Se prendiamo come esempio il Mobile Proximity Payment, ci accorgiamo che il numero degli intervistati che ha risposto è così esiguo che non si può neanche all’interno di una statistica significativa. Di questi negli ultimi 12 mesi si è servito per acquistare beni o servizi via sms (parcheggio o ecopass) un numero limitato, mentre il 18% ha indicato di averlo utilizzato “per beneficenza inviando un sms” (Abruzzo, filo d’oro, Telethon ecc). Naturalmente si parla di oltre il 40% degli italiani che sarebbero interessati ad una proposta commerciale simile, ma vogliono che sia rapida e sicura, il che promette bene per il futuro.
mobile payment
Filippo Renga, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment afferma che “Ad oggi molti italiani confondono i nuovi strumenti di pagamento come il mobile payment con le ‘classiche’ carte di credito o debito”. Questo però è sbagliato, visto che a differenza dei metodi tradizionali forniti dagli istituti di credito, il Mobyle Payment è concepito per il pagamento di piccoli importi (ricordiamo che con la carta di credito l’esercente paga una piccola quota), come quello del giornale, piuttosto che il caffè o un snack dal distributore automatico in ufficio. Ed aggiunge “Con i cellulari di nuova generazione stimiamo che nel giro di 2-3 anni circa un quarto degli italiani potranno utilizzare il cosiddetto mobile payment contacless“.
Ancora i dati dicono che i servizi di Mobile Remote Payment nel 2008 erano 69, mentre nel 2009 sono passati a 78 (che fa segnare un + 13%). Di questi la tipologia di servizi è stata per il pagamento della sosta, nella misura del 42%, per il settore dell’intrattenimento del 17% e per le ricariche telefoniche invece è del 14%. Per fare si che questi dati tendano ad aumentare esponenzialmente nel futuro c’è bisogno che le procedure siano semplificate e l’offerta standardizzata, che gli esercenti informino il cliente della possibilità di utilizzare questa forma di pagamento e che in generale il pagamento sia facile da eseguire (e naturalmente anche gli esercenti devono decidere di adottare questo metodo, così da catapultarsi nel nuovo millennio).
Nonostante tutto l’indagine ha esplorato anche altri campi (considerati molto importanti per quanto riguarda il futuro del pagamento tramite cellulare), Contactless Payment (il pagamento con tecnologia a distanza ravvicinata tipica di alcune carte, ma anche di alcuni cellulari) e il Mobile Proximity Marketing & Service (il Marketing legato al cellulare come strumento di comunicazione di prossimità).
Cosa succede in Italia
Se invece andiamo ad analizzare il mercato italiano scopriamo che nel 2009 sono state riscontrate 26 applicazioni per il Mobile Remote Payment, invece per il Mobile Proximity Payment un solo progetto, per il Contactless Payment solo 7 applicazioni e solo qualche sperimentazione di Mobile Proximity Marketing & Service. Questi dati fanno capire come in Italia si sia ancora indietro, in fase embrionale, sia per quanto riguarda la diffusione tra gli utenti ma anche per quanto riguarda il volume transato. Le applicazioni per il Mobile Remote Payment sono comunque in crescita: si va dal pagamento del parcheggio tramite un Sms, al pagamento dei biglietti sul Mobile site di Trenitalia. Il numero abbastanza cospicuo di applicazioni presenti sul nostro mercato fa capire come il mercato sia abbastanza attivo, ma manchi una standardizzazione a causa delle differenti piattaforme presenti, che sono quindi la causa della mancata diffusione almeno per ora, visto che parliamo di applicazioni troppo specifiche e settoriali.
Il Mobile Proximity Payment in Italia è solo in via sperimentale (che in soldoni vuol dire che non esistono offerte attive a riguardo), e il Credito Valtellinese è quello che ha la sperimentazione “più importante”, si spera comunque che con i progetti futuri di Contactless Payment queste reti possano crescere e permettere quindi una maggiore domanda e richiesta nel mercato. Per quanto riguarda invece il Mobile Proximity Marketing & Service i casi presenti in Italia sono ancora pochi ma interessanti e consentono di comprendere meglio le potenzialità delle tecnologie NFC (Near Field Communication) abbinate al telefono cellulare.
Nel Mobile Remote Payment italiano i servizi ancora utilizzati sono per il 42% quelli riguardo il pagamento della sosta, nell’ordine di centinaia di migliaia di pagamenti, questo perché il tutto risulta molto facile e veloce. Invece per quanto riguarda l’intrattenimento, rispetto al 2008 i dati dicono che vi è stata una diminuzione, e gli acquisti più consistenti sono stati lo skipass tramite SMS, mentre sia Sky sia Mediaset Premium offrono il pagamento del Pay per view di spettacoli su Tv digitale o satellitare tramite SMS. Anche le ricariche telefoniche entrano a far parte di questa statistica ed infatti segnano una forte crescita grazie alla facilità e soprattutto al fatto che lo si può fare ovunque ci si trovi. Aumenta anche l’acquisto di abbigliamento di lusso (ad esempio la collezione dell’Emporio Armani dal Mobile site o i beni di lusso sull’Applicazione Mobile di Yoox), che entrano a far parte della categoria definito come altro. Si quadruplicano i servizi attivabile tramite Mobile Internet o Applicazione (passando dal 9% del 2008 al 24% nel 2009), ma l’SMS rimane la tecnologia predominante.
Infatti i dati dimostrano come L’SMS venga usato ancora di più come piattaforma rispetto a qualsiasi altro mezzo (77% dei servizi analizzati) e poi risulta triplicato (ad esempio se si prende in considerazione come anno di riferimento il 2008) i servizi che utilizzano la connessione dati che passa al 24%. Quando si parla di connessione dati, allora bisogna intendere il Mobile Internet (pari al 17% del totale servizi e al 68% dei servizi che richiedono connessione dati) cioè la navigazione tramite browser su siti ottimizzati per la navigazione su cellulare, e le applicazioni da installare sul nostro dispositivo (cioè applicazioni java o specifiche per alcuni cellulari, come ad esempio per Nokia o iPhone, installabili sul cellulare, pari al 12% del totale dei servizi e al 48% dei servizi che richiedono connessione dati).
Tutto questo è da ricercare nella diffusione sempre più capillare di smartphone dalle caratteristiche avanzate ed evoluti in ogni loro piccola forma (a differenza di quello che accade per i cellulari) ed anche alle tariffe che sono diventate flat e permettono di stare molto tempo connessi ma di spendere cifre abbastanza ragionevoli. Ma anche le applicazioni per il Mobile Payment sono in netto aumento (applicazione di Trenitalia o di Medusa Cinema, per il biglietto del treno o del cinema), grazie anche agli Application Store ed ai programmi scaricabili ad esempio dal sito Apple e non oslo.
Fonte: news.tecnozoom.it