Mini iPad, Wifi e 3G per un boom di vendite

Steve Jobs non lo voleva, perché sostanzialmente lo considerava un passo indietro rispetto alle frontiere aperte con l’arrivo dell’iPad. Ma in realtà Apple ora ha deciso un lancio in grande stile e così l’iPad Mini sta per diventare uno dei prodotti tecnologici e di telefonia più attesi sotto le prossime feste natalizie.

Infatti l’azienda americana avrebbe finalmente cominciato le prime spedizioni del nuovo iPad mini dotato, sia di connettività WiFi che 3G/LTE, ossia quello che è stato ribattezzato Cellular. Così diversi acquirenti che avevano prenotato l’apparecchio il mese scorso non appena è stata decisa la commercializzazione stanno ricevendo in queste ore una email da Apple che conferma l’imminente spedizione.

E soprattutto il colosso di Cupertino una settimana fa ha annunciato di aver venduto in soli tre giorni un totale di tre milioni di unità tra iPad mini ed iPad di quarta generazione con sola connettività WiFi, cifra che rappresenta il doppio rispetto a quanto fatto registrare nel primo fine settimana di vendita dall’iPad di terza generazione a marzo 2012, a dimostrazione di come la risposta del pubblico sia stata ancora una volta entusiasmante.

A far la differenza sembra poter essere proprio l’iPad mini che è decisamente un prodotto innovativo ma soprattutto si presenta con un prezzo minore rispetto a tutti quelli lanciati di recente da Apple, anche se certo non possiamo definirlo a basso costo. Ma in fondo con dimensioni solo leggermente ridotte rispetto al ‘confratello’ potremo vivere le stesse emozioni e soprattutto godere della stessa tecnologia avanzatissima con soli 3 pollici in meno nello schermo.

Merito anche di una politica commerciale diversa da parte dell’azienda. Come ha fatto notare il sempre informato IHS per realizzare completamente l’iPad Mini il materiale e la ricerca sono costati ad Apple 188 dollari (ossia 150 euro) per un prezzo che per la versione base da 16 Gb solo in WIFi è di 329 euro. Come a dire un margine non eccessivo, segnale di una nuova politica figlia anche della crisi economica mondiale.

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