L’authority per le telecomunicazioni e l’Antitrust hanno bocciato gli operatori italiani per via del costo degli SMS troppo elevati: tanti sono stati i rilievi portati dai due garanti che parlano sia di cartello dei prezzi come di pratiche non proprio pulite verso gli operatori virtuali.
Che il prezzo degli SMS fosse molto alto in Italia, tutti se ne sono accorti (e non si parla solo di quelli inviati da un operatore all’altro), ma che adesso sia l’Antitrust che il Garante per le Telecomunicazioni abbiano deciso di porre rimedio a questo balzello da parte dei carrier telefoni fa ben sperare per un allineamento rispetto al resto dell’Europa.
Infatti mentre ora grazie all’Europarlamento mandare SMS tra uno stato all’altro costa massimo 11 centesimi, inviarlo da una città all’altra dell’Italia ha un prezzo di 15 centesimi (abbastanza singolare). Ma quello che hanno notato i due “controllori” e che mentre il 75% di chi usufruisce del servizio telefonico è in grado di attivare tariffe che permettano di spendere meno nell’invio di SMS, il 25% della popolazione mobile (spesso i meno giovani) sono quelli che purtroppo ne pagano le conseguenze (e sono il 77% del fatturato da parte degli operatori).
Un’altra particolarità tutta italiana e che tutti gli operatori attuano la tariffa dei 15 centesimi (il che potrebbe fare pensare ad un cartello da parte loro) e la cosa ancora più strana (o diciamo forse anche logica se non fosse che comunque noi direttamente paghiamo profumatamente le reti, se non in alcuni casi direttamente lo stato) e che se un operatore virtuale vuole appoggiarsi a loro deve per lo meno versare 5,5 centesimi ad SMS, il che porterebbe anche i loro costi a fluttuare vorticosamente. Vedremo se le azioni dei due garanti sapranno sortire gli effetti desiderati da noi consumatori.
Fonte: News.tecnozoom.it
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.