All´Amia un dipendente su tre ha un telefonino aziendale. Risultato? L´azienda che si occupa di raccolta dei rifiuti ha in dotazione 700 cellulari, una cifra monstre che adesso il neo presidente del cda Gaetano Lo Cicero ha annunciato di voler tagliare.
Ma sulle spese fatte in passato dai manager dell´ex municipalizzata, il capogruppo del Partito democratico, Davide Faraone, chiede al sindaco Diego Cammarata di riferire in aula, in particolare sull´esposto denuncia presentato dallo stesso primo cittadino su un pagamento anomalo dell´Amia a un faccendiere del Cairo per le missioni dell´azienda ad Abu Dhabi.
L´ultimo capitolo nel libro degli sprechi dell´azienda sull´orlo del crac (ieri Lo Cicero ha detto che il fabbisogno per chiudere in pari il bilancio 2008 va dai 130 ai 200 milioni di euro), riguarda la diffusione dei telefonini aziendali, che hanno in dotazione non solo i mega dirigenti, ma anche molti funzionari e i quadri, oltre a molti addetti alla raccolta e ai capi reparto.
Insomma, todos caballeros, al costo di 170 mila euro all´anno per traffico telefonico e oneri di concessione, senza contare il costo diretto per l´acquisto dei cellulari. Conti alla mano, ogni telefonino è costato in media 250 euro all´anno.
Spese che si aggiungono a quella per il noleggio, fatto fino allo scorso mese, di auto di rappresentanza a disposizione del cda e della dirigenza: un´Audi, quattro Fiat Punto e quattro auto elettriche. A rendere pubblici i dati sui telefonini e le auto aziendali all´Amia è stato lo stesso Lo Cicero nella relazione fatta al Consiglio comunale per il bilancio di previsione 2009.
Lo Cicero non solo ha parlato del numero elevato di telefonini che ha trovato in azienda, e che adesso sarà ridotto, ma anche delle auto blu: assicurando che il contratto di noleggio è scaduto a luglio e lui non ha alcuna intenzione di rinnovarlo.
Inoltre, Lo Cicero ha sottolineato l´elevato costo per l´acquisto di mezzi per la raccolta, che adesso numericamente sono molti di più di quelli necessari (ma in questo momento la gran parte è in officina per riparazioni), tanto che alcuni saranno messi in vendita e non sarà rinnovata l´assicurazione.
Per non parlare dell´affidamento esterno dei servizi di vigilanza con 25 guardie giurate per presidiare Bellolampo e la sede di via Nenni: Lo Cicero ha piazzato un solo vigilantes all´ingresso della discarica, risparmiando oltre un milione di euro all´anno. La conclusione della relazione di Lo Cicero è però drammatica: il fabbisogno per chiudere in pareggio il bilancio 2008 si aggira in una forbice che va dai 130 ai 200 milioni di euro.
Le dichiarazioni del neo presidente dell´ex municipalizzata hanno fatto saltare dalla sedia i revisori dei conti, che hanno consigliato ai capigruppo d´intervenire ufficialmente in fase di approvazione di bilancio, sottolineando le anomalie nei conti dell´Amia: «Lo scandalo dei telefonini è soltanto l´ultimo tassello dei tanti sprechi in un´azienda gestita in maniera a dir poco anomala e che adesso la maggioranza vuole salvare a un costo altissimo, considerando gli 80 milioni di euro arrivati dallo Stato e gli altri 150 milioni del Cipe», attacca Faraone, che chiede al sindaco di riferire in aula anche sull´esposto in Procura che oggi Cammarata presenterà e che riguarda un pagamento anomalo fatto dall´Amia ad un faccendiere del Cairo.
«Il sindaco poteva presentare querela quando a chiederlo era la Procura, così avrebbe permesso alla magistratura di guadagnare tempo nelle indagini», aggiunge Salvatore Orlando del Pd. Mentre sui telefonini interviene anche il capogruppo del Pdl, Giulio Tantillo: «È una follia che un´azienda praticamente pubblica possa permettersi l´utilizzo di 700 cellulari», dice Tantillo.
Fonte: Palermo.repubblica.it