La Corte d’appello di Buenos Aires ha accolto il ricorso cautelativo presentato da Telecom Italia decidendo la sospensione del consiglio d’amministrazione e dell’assemblea degli azionisti di Telecom Argentina in programma nei prossimi giorni.
La sentenza resa nota dalla sala due della Camara de apelaciones en lo civil y comercial federal ha parzialmente invalidato una decisione presa dal giudice di prima istanza Enrique Lavie Pico, il quale aveva ordinato la sospensione dei diritti di Telecom Italia nella società argentina, a seguito di quanto richiesto dal gruppo Werthein, socio di Telecom Italia nella compagnia argentina.
«Risulta chiaro che tale misura è in contrasto con le decisioni emerse dai documenti» esaminati dalla Camar, precisa la sentenza della stessa Corte. La concessione della sospensiva, scrivono i media di Buenos Aires, darà ora tempo a Telecom Italia per appellare la sentenza del giudice Lavie Pico e cercare di tornare in pieno possesso dei propri diritti in seno a Telecom Argentina, diritti più volte riconosciuti dalla stessa Camara, che si è dichiarata tra l’altro competente per decidere in merito.
Sempre ieri, per Telecom e gli altri operatori italiani, un round con Mr Prezzi sulle tariffe degli sms: il Garante chiede più trasparenza sulle offerte, osservando che il prezzo massimo nominale in Italia è superiore a quelle europei. Telecom, Vodafone, Wind e H3g, hanno risposto aprendo alle richieste dell’autorità, ma notando a loro volta che il prezzo reale dei messaggini è ben più basso di quei 15 centesimi emersi da vari studi.
L’incontro è stato «costruttivo» e il prossimo appuntamento è fra due settimane, ma le associazioni dei consumatori restano scettiche. Quello di ieri era tra l’altro il primo impegno sul campo, dopo la nomina di luglio scorso, del nuovo garante Roberto Sambuco.
Secondo una recente indagine di Antitrust e Agcom, infatti, è vero che il costo medio sostenuto per ogni messaggino è di 3,5 centesimi, ma si assiste a un mercato «a doppio prezzo», con il 62% dei clienti che paga il massimo nominale di 15 centesim, superiore anche ai 13,2 cent stabiliti in sede europea per gli Sms inviati da Paese a Paese.
H3g ha fatto presente a Mr Prezzi che bisognerebbe lasciar fare alla competizione sul mercato. La compagnia resta comunque disponibile ad abbassare i prezzi ma chiede che le venga consentito il più rapidamente possibile l’uso delle frequenze assegnatele per l’Umts, in modo da eliminare i costi del roaming nazionale. H3g chiede anche una riduzione dei costi di terminazione.
Alessandro Talotta, rappresentante di Telecom, ha invece sottolineato che «il Garante ci ha chiesto più trasparenza, non direttamente di abbassare i prezzi. Se c’è qualcosa da rivedere, lo faremo senz’altro. E a proposito di tariffe, Telecom ha sottoscritto un accordo con Nokia: porterà sui cellulari finlandesi dei clienti italiani le email a prezzi contentuti.
Il servizio sarà operativo a partire dalla metà di settembre, quando i clienti di ti potranno sottoscrivere offerte concepite «per inviare e ricevere la posta dal telefonino a prezzi molto convenienti».
Fonte: Lastampa.it