GLI OPERATORI mobili stanno fondendo alcune parti del web con il cellulare. Lo stanno rendendo un contenitore aperto e personalizzabile dall’utente, da quella scatola chiusa che era. L’ultima mossa viene da Vodafone: stamattina ha annunciato Vodafone 360, che uscirà in Italia entro Natale su alcuni modelli. Una piattaforma di cui si è cominciato a parlare già nelle scorse settimane. È il primo esempio di ecosistema di applicazioni creato da un operatore mobile.
Un qualcosa che finora hanno fatto solo colossi del web come Google o produttori di cellulari (Nokia e Apple in testa). L’utente troverà sul proprio cellulare una porta aperta per comprare applicazioni (mille, al lancio) e avere servizi vari, per la localizzazione gps e il pagamento, tra gli altri. Proprio ieri Tim ha annunciato che nel 2010 lancerà un servizio per pagare, con il cellulare, biglietti, parcheggi e altro.
Vodafone 360, inoltre, tra le altre cose integra nella rubrica il web 2.0. L’utente potrà quindi avere nella rubrica anche la chat di Windows Live Messenger, Google Talk e gli aggiornamenti fatti dagli amici su Facebook, Twitter. Ci sono diversi software che permettono di fare lo stesso (da tempo per esempio Zyb, di un’omonima azienda comprata dalla stessa Vodafone), ma Vodafone mira a rendere il tutto più accessibile. Vodafone 360 però comincia da pochi terminali: al lancio, sarà in quattro di Nokia e in uno fatto da Samsung su specifiche di Vodafone. Quest’ultimo si chiamerà appunto Vodafone 360 H1. Seguirà un altro modello Samsung.
L’integrazione tra cellulare e web 2.0, a forza anche di modelli fatti apposta per questo scopo, non è una cosa nuova. Ma lo è lo sforzo di aprire il servizio a un pubblico di massa. 3 Italia ci ha tentato per prima con INQ1: un cellulare da 99 euro che integra social network e instant messenger nelle funzioni base (a partire dalla rubrica). Una differenza notevole rispetto a Vodafone 360 è che c’è pure Skype (disponibile anche nel pacchetto di applicazioni X-Series, sempre di 3, installabili su molti modelli). Gli operatori maggiori sono più restii a mettere Skype nelle mani degli utenti: Vodafone dal 20 novembre escluderà il traffico VoIP dalle tariffe internet mobile più economiche (per navigare dal computer o dal cellulare). Per fare VoIP con una sim Vodafone bisognerà attivare offerte non di fascia bassa. Segno che alcuni operatori vogliono sì portare internet su cellulare; ma non tutta. Solo le cose che tornano loro utili e non i servizi che vedono minacciosi per il proprio business.
Il VoIP è, di contro, un’arma per gli operatori nuovi entranti: come Tiscali. È un nuovo operatore mobile virtuale e la scorsa settimana ha annunciato Wiphone. Un software che, su molti cellulari, permette di chiamare tramite WiFi in VoIP. In una flat da 5 euro al mese include infinite chiamate a numeri di rete fissa nazionali, un numero di telefono aggiuntivo e la possibilità di fare telefonate internazionali low cost. Wiphone è compreso inoltre nell’offerta Tiscali Unica (che ha anche l’Adsl e infinite chiamate a numeri fissi via rete tradizionale, non VoIP).
Una sorta di integrazione con internet la tenta anche Tim: ne ha messo varie fette, sul proprio portale. Da Google, a Yahoo! a Youtube a Facebook, tra le altre cose. È un servizio reso agli utenti che non hanno un cellulare con cui si possa navigare liberamente con facilità su tutto il web. Oppure, agli utenti inesperti, che vogliono essere presi per mano dall’operatore nella navigazione.
Wind ha da tempo un ecosistema che ricorda internet, importato dal Giappone: l’i-mode, con specifici servizi e applicazioni. Durante l’anno ha poi consolidato la relazione con Facebook, iniziata nel 2008, inserendo il link sul Portale Mobile e sui terminali a listino. “Nell’evoluzione della propria offerta Internet mobile, Wind sta studiando tariffe e servizi esclusivi che arricchiscano e valorizzino la scelta della connessione internet mobile”, spiegano dall’azienda.
Fonte: Repubblica.it