LE ADSL in Italia non vendono più così tanto come un tempo e gli operatori corrono ai ripari: aggiungono ai pacchetti inclusi nel canone Adsl anche servizi di telefonia cellulare. Gli ultimi dati, del resto, sono tutt’altro che incoraggianti. Li ha diffusi in ottobre Ecta, l’associazione degli operatori europei: ha l’Adsl il 20,3 per cento delle famiglie italiane (rispetto alla media europea del 23,5). La crescita su base annua è del 11,7 per cento (rispetto alla media europea del 14,1).
Insomma, non solo siamo in ritardo ma rallentiamo pure. Il motivo è che il mercato potenziale è ormai ridotto a lumicino: gli utenti con il pc ma senza internet sono ora il 17 per cento degli italiani (contro il 25 del 2003). Resta un 38 per cento di persone senza né internet né pc, che gli operatori faticano a convertire in clienti; era la stessa quota nel 2008. Nel 2007 era al 39 per cento (secondo dati Between).
Ecco quindi l’idea: attirare i recalcitranti con i servizi che in Italia tirano di più: i cellulari. A cavalcare la moda, per forza di cose, sono soprattutto i neo-operatori mobili virtuali (Fastweb e Tiscali) e un operatore mobile che sta puntando sempre più sul fisso (Vodafone). Del resto, devono premere per farsi spazio: un’altra anomalia italiana è la quota di mercato di Telecom Italia sulla banda larga: 57,3 per cento (contro la media europea del 45,5); solo la Slovacchia, Lussemburgo e Cipro hanno un operatore ex monopolista con una quota più alta.
La strategia di Fastweb è di avere molti pacchetti fisso-mobili, per diverse esigenze. Ultima novità è Joy, la prima offerta italiana a includere sia banda larga fissa (Adsl) sia mobile (Hspa, 10 ore al mese), in uno stesso canone. Per chi vuole navigare di più fuori casa c’è NavigaMobile (200 ore al mese), abbinabile all’Adsl di NavigaCasa. Tiscali per ora si limita a includere la propria sim (Tiscali Mobile), con 50 o 25 euro precaricate, nelle proprie offerte Adsl + telefonate da casa (Tutto Incluso e Tutto Incluso Light).
È solo il primo passo della convergenza tra fisso e mobile, come fanno sapere dall’operatore. Presto lancerà anche offerte per navigare fuori casa (un po’ come fa Fastweb), sulle quali inoltre sarà possibile usare il nuovo servizio VoIP Wiphone. Una volta fuori casa, su rete mobile Tiscali, quindi, sarà possibile sia navigare sia telefonare via internet con il proprio cellulare o computer portatile.
Vodafone è partito subito con offerte convergenti: le sue infatti includono da sempre, oltre all’Adsl, telefonate da fare da casa con il cellulare. Adesso insiste su questa strada, aggiungendo sul piatto una ricarica telefonica di 20 o 10 euro al mese, per sei mesi, a chi si abbona alle sue offerte Adsl. È la prima- e per ora la sola- Adsl in Italia con ricarica mensile cellulare in omaggio. Va detto però che la mossa ha valore soprattutto strategico; nella sostanza, per il portafogli del cliente, la ricarica vale più o meno quanto le promozioni che i principali operatori fissi hanno lanciato sulle Adsl (con canone gratis o scontati per i primi mesi).
Wind è stato il primo operatore italiano a essere insieme fisso e mobile, ma non ha mai spinto molto su offerte convergenti. Adesso sfrutta questa caratteristica con l’opzione SuperInternet, che è banda larga mobile a prezzo scontato (rispetto agli standard di mercato) per chi si abbona alle sue offerte Adsl + telefonate da casa.
Telecom Italia al momento ha le mani legate: le regole del settore ancora le impediscono di fare pacchetti con servizi fissi e mobili. Da settembre, però, un primo passo avanti: ha lanciato la bolletta unica. Così l’utente può pagare il traffico Tim anche su bolletta telefonica Telecom Italia.
Fonte: repubblica.it