AMR ha presentato ieri l’ultimo anello della catena dei processori Cortex, con i Cortex A5 si colma il vuoto lasciato nella fascia bassa del segmento, una CPU pensata per entrare in moltissimi smartphone e fornire prestazioni di alto livello con consumi mai così bassi. I processori della serie Cortex A5 prenderanno il posto delle CPU ARM9 e ARM11 all’interno di smartphone e altri dispositivi portatili, come ad esempio il Nintendo DS. Non si tratta di processori che raggiungeranno nuovi record di performance per questa architettura, gli ARM5 puntano piuttosto ad offrire tutte le caratteristiche dell’architettura ARM con consumi estremamente bassi.
Nella famiglia A5 si ritrovano, dunque, tutte le estensioni ISA proprie delle architetture ARMv7 e Cortex A, in questo modo il software compilato per chip A8 e A9 può funzionare con la massima compatibilità sugli A5, anche se con livelli di performance meno elevati. Inoltre i chip A5 arriveranno anch’essi in versioni sia single che multi-core (fino a 4 core).
La famiglia Cortex A si presenta dunque molto articolata, con gli A9 posizionati al top, capaci di prestazioni che possono rivaleggiare con i processori Atom e perfino con alcune versioni CULV di Intel, tali chip arriveranno nei dispositivi durante il prossimo anno. Un gradino sotto troviamo i Cortex A8, che già equipaggiano dispositivi come il Palm Pre e l’iPhone 3GS.
Più distanziati seguono i chip ARM11, che, a differenza dei primi due, sono dotati di architettura in-order e basati sulle vecchie specifiche ISA ARMv6. Svariati sono i dispositivi basati sull’A8, che compone anche il SoC Tegra, quindi entra anche nello Zune HD.
La famiglia A5 si posiziona subito dopo i chip A8, ma, come per gli ARM11, anche gli A5 sono dotati di architettura in-order, con frequenze di 500 o 1000 GHz e consumi massimi di 80 mW.
Nel 2011 i nuovi Cortex A5 invaderanno il mercato e, molto probabilmente, entreranno a far parte della prossima generazione di Tegra, assicurando performance più elevate delle attuali e consumi tanto contenuti da permettere ad un ipotetico netbook Tegra, un’intera giornata di autonomia.
Fonte: pctuner.net