Separazione funzionale della Rete, digital divide, Servizio Universale. Sono alcuni dei temi oggetto di un’intervista a Viviane Reding, Commissario Europeo per la Società dei media e dell’Innovazione, realizzata da Giacomo Dotta di Webnews.it. In merito alla separazione funzionale della Rete, Reding fa notare che la Commissione Europea non ha il potere di imporre agli operatori delle telecomunicazioni i requisiti per separare la loro rete e le loro attività di servizio in qualità di provider. Si tratta di un compito, infatti, che spetta ai legislatori nazionali. La Commissione Europea deve, però, essere informata delle proposte legislative e degli impegni di separazione assunti dagli incumbent.
Per quanto riguarda il digital divide, Reding ricorda il budget messo a disposizione dalla UE all’interno dell’Economic Recovery Plan, per rinforzare gli investimenti in broadband Internet. Secondo il Commissario UE, l’Italia sta facendo buon uso di questi fondi, allocando ad oggi circa 90 milioni specificatamente per la distribuzione del broadband.
Capitolo Servizio Universale. La Universal Service Directive, spiega Reding, stabilisce le regole basilari sul Servizio Universale. L’attuale direttiva prevede una connessione alla Rete con funzionalità di accesso a Internet a bassa velocità. L’accesso broadband, quindi, non è parte del Servizio Universale a livello europeo. Gli stati membri, però, sono liberi di estendere gli obblighi minimi del Servizio Universale. Ogni indebito onere finanziario associato a queste estensioni deve essere coperto da fondi pubblici e non dai player di mercato.
Fonte: webmasterpoint.org