Il primo BlackBerry Storm ha rappresentato una svolta importante per la canadese Research In Motion, con una strategia che l’ha vista puntare in modo sempre più deciso sul mercato consumer. In particolare Storm ha rappresentato un vero e proprio esperimento, nato in collaborazione con Vodafone, che ha visto RIM affacciarsi per la prima volta sul mondo del touchscreen. Smarcandosi dalla concorrenza il BlackBerry Storm ha puntato su una tecnologia elettromeccanica in grado di rendere il display cliccabile, mirando a unire i vantaggi del touch con quelli dell’impareggiabile feedback tattile dato dai tasti.
Il primo esperimento è stato certamente interessante, ma forse ha dimostrato ben presto di essere un po’ acerbo dal punto di vista tecnologico. BlackBerry Storm in ogni caso ha avuto un successo discreto, soprattutto per la capacità di riunire un buon supporto multimediale a schermo pieno alle caratteristiche da smartphone evoluto tipiche dei terminali di casa RIM. Per la sua seconda uscita Storm si è smarcato dall’esclusiva Vodafone e si presenta sul mercato aperto, affidando il feedback tattile del display questa volta a una tecnologia elettronica, che immobilizza lo schermo a cellulare spento.
Tenendo ben presenti sia le caratteristiche del primo Storm, sia quelle dell’agguerrita concorrenza, che dal lancio del primo Storm si è arricchita di nuovi terminali touchscreen, in particolare quelli basati su piattaforma Qualcomm Snapdragon, in questa recensione andiamo ad analizzare in dettaglio BlackBerry Storm2, che abbiamo avuto modo di maneggiare per un paio di settimane.
Fonte: hwupgrade.it
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