Hanno cambiato gli equilibri dell’industria mobile e l’avvento dell’iPhone ne ha accelerato il processo di crescita: oggi gli smartphone sono la punta di diamante del business dei cellulari, il prodotto con le migliori dinamiche di vendita e i più elevati margini di ricavo. Il segmento su cui gravitano gli interessi e gli investimenti dell’intero ecosistema di questo mercato: produttori di terminali e di componenti, operatori di telecomunicazione, sviluppatori di applicazioni. Sono ormai considerati a tutti gli effetti come un surrogato in miniatura di un personal computer: per accedere al Web, per interagire sui social network, per comunicare via e-mail e ovviamente per fruire in modo esteso di contenuti digitali. Per lavorare e per divertirsi. E non a caso costano – fra i 250 e i 550 euro – anche più di un comune pc bonsai e quanto un notebook di fascia medio bassa.
La scommessa di Android e la guerra nei chip
Gli smartphone rappresentano il terreno di sfida fra Nokia e chi ambisce a ritagliarsi un posto al sole nei telefonini, con le coreane Samsung e Lg Electronics ad aver soppiantato da tempo ormai Motorola e SonyEriccson nel ruolo di seconda e terza forza nelle classifiche di vendita globali ed Apple e Research in Motion ad aver sfruttato meglio di chiunque altro il grande appeal dei super cellulari presso gli utenti. Gli smartphone sono anche la terra promessa di “new entry” di prestigio come Acer e Dell, di graditi “ritorni” come Palm e sono soprattutto il prodotto attraverso cui Google, con il sistema operativo Android (e più in là con il browser Chrome) giunto alla versione 2.0, vuole diventare pervasiva tanto e più di Microsoft, alle prese con con una piattaforma, Windows Mobile, che ha perso progressivamente credito nel corso degli ultimi 12 mesi. Su Android hanno già scommesso praticamente tutti – la taiwanese Htc è stato il primo vendor a portare sul mercato un googlefonino – e solo pochi (Nokia, Apple e Rim ovviamente fra questi) rimangono su posizioni conservatrici rispetto al richiamo del software open source del gigante dei motori di ricerca. Gli smartphone, infine, sono anche il fronte dove si combatterà una grande battaglia per la supremazia nel campo dei microprocessori. La frontiera dei chip a 1 Ghz è stata già toccata (da Qualcomm con Snapdragon), Arm e Texas Instruments stanno lavorando, al pari della casa californiana, per andare oltre e Intel, con i suoi processori Atom, non rinuncerà certo – lo stesso dicasi per Samsung – a giocarsi le proprie carte per avere uno spazio di rilievo nel “dorato” mondo dei super telefonini.
La Cina regina delle vendite nel 2010
Le vendite degli smartphone di nuova generazione sono previste in costante aumento e saranno i Paesi emergenti a trainarne la corsa fino al 2014, con gli Stati Uniti che perderanno il primato di mercato più importante a volumi già nel corso del 2010 a favore della Cina. I mercati con i tassi di crescita più consistenti, nell’ordine del 30% anno su anno, saranno Brasile, India, Turchia e Nigeria. L’America Latina registrerà un incremento medio annuale del 48%, Africa e Medio Oriente del 39%. Sono i dati pubblicati di recente dalla società di analisi Pyramid Research, secondo cui la fetta dei telefonini “intelligenti” sulla domanda totale di cellulari salirà dall’attuale 16% al 37% nel 2014.
Nei prossimi cinque anni si stima verranno venduti 1,8 miliardi di smartphone e tale boom viene spiegato dagli analisti con le massicce promozioni a tutto campo da parte degli operatori mobili, intenti a conquistarsi la preferenza degli utenti (cinesi in testa) a livello locale.
Entro il 2014 si concretizzerà inoltre un altro sorpasso, almeno a detta di iSupply. Gli smartphone dotati di ricevitore a bordo supereranno infatti i cosiddetti “portable navigation device”, i Gps portatili, nel computo delle vendite mondiali di apparecchi per la navigazione satellitare. A fine 2009 i primi saranno ancora lontani – 58 milioni contro 114 – ma fra cinque anni la domanda di super cellulari con Gps “inside” salirà oltre quota 300 milioni, mentre i tradizionali Pnd non supereranno i 128 milioni. Un sorpasso annunciato che si spiega con le maggiori capacità degli smartphone (schermi più grandi, batterie a lunghissima durata, connettività Internet a banda larga, grande disponibilità di applicazioni) e con il fatto che a partire dal 2011, stando a quanto risulta ad iSupply, la totalità dei telefonini intelligenti che arriveranno sul mercato saranno dotati di funzionalità Gps integrate. Emblematico, in tal senso, il caso dell’iPhone: dal melafonino è sin d’ora possibile utilizzare una decina di programmi di navigazione (fra questi quelli di TomTom e Navigon) e stando alle previsioni il numero di utenti dello smartphone di Apple che beneficeranno di queste applicazioni saliranno a 28 milioni entro il 2013, contro i circa due milioni di quest’anno.
Fonte: ilsole24ore.com