Da tempo gli osservatori stanno assistendo al progressivo inarrestabile trasferimento del servizio telefonico dalla rete fissa a quella mobile. Nonostante le campagne promozionali per la vecchia tecnologia, con offerte ridotte praticamente all’osso, la prevalenza della comunicazione mobile è apparsa sempre più inarrestabile, soprattutto nell’ultimo anno.
Che però uno dei colossi mondiali abbia evidenziato questa tendenza e preannunciato un sempre maggiore declino del vecchio sistema di comunicazione meraviglia, e lascia intendere come il fenomeno sia progredito ben oltre la normale immaginazione.
John deButts, CEO leggendario dell’area delle comunicazioni, non ha avuto esitazioni ad affermare che la tecnologia PSTN, così come cinquant’anni fa era avvenuto per il POTS (plain old telephone service) “dovrebbe cominciare a pensare seriamente al suo funerale”.
Definendo il POTS e il PSTN “relitti di un’era al tramonto” un comunicato dell’azienda ricorda che la stessa compagnia sta già mettendo a punto nuove strategie legate alle più recenti tecnologie.
La FCC (Federal Communications Commission) la federazione americana che regola le telecomunicazioni, cui una dettagliata relazione da parte dell’azienda è stata inviata, ha dovuto prendere atto che almeno il 20% degli utenti fissi, durante l’anno appena trascorso, ha abbandonato questo tipo di collegamento per passare alla telefonia mobile e che 700.000 utenti circa hanno sottoscritto, sempre durante l’anno, un contratto di abbonamento con Skype, Vonage o altri fornitori VoIP a tariffe di prezzo modesto.
Sempre nello stesso rapporto si legge che ormai la telefonia broadband ha raggiunto i 24 milioni di utenti e che, nell’anno appena iniziato, potrebbe raggiungere i 45 milioni. Resta comunque la preoccupazione che la costante riduzione dell’utenza porterà inevitabilmente alla riduzione della qualità della comunicazione su rete cablata, pregiudicando inoltre nuovi finanziamenti per l’ampliamento e il miglioramento di questo tipo di servizio.
Fonte: techup.it
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