Telefonini ancora in ribasso, smartphone in salute. I dati di Gartner relativi al primo trimestre 2009 fotografano chiaramente la tendenza del mercato mobile: nel complesso, le vendite di cellulari a livello mondiale sono scese del 9,4% (a 269 milioni di unità) nel raffronto anno su anno mentre gli apparecchi intelligenti registrano una crescita del 12,5% per oltre 36 milioni di pezzi complessivamente acquistati dai consumatori.
I segni di ripresa della domanda manifestatisi in Nord America e Cina, dicono gli analisti, non sono bastati a chiudere in rosso la prima parte dell’anno e le difficoltà del settore sono confermate del resto anche dai dati di Strategy Analytics, secondo cui sarebbero stati solo 245 milioni i telefonini consegnati nel primo trimestre, in discesa del 13% rispetto allo stesso periodo del 2008. Dati che evidenziano come dei cinque principali produttori di telefonini del pianeta – nell’ordine Nokia, Samsung, Lg Electronics, Motorola e Sony Ericsson – solo le due coreane abbiano incrementato i volumi di vendita, con ovvi benefici in termini di quote di mercato.
La frenata era più che annunciata e a pesare sul bilancio del periodo, secondo gli analisti, ha influito significativamente la necessità da parte del canale distributivo (operatori, catene al dettaglio, negozi) di ridurre le ingenti scorte di invenduto createsi a causa del forte calo dei consumi a fine 2008. Stando ai calcoli di Gartner sono stati infatti 244 milioni i cellulari arrivati nei magazzini ed è quindi di 25 milioni il saldo – il più corposo in negativo della storia – fra unità vendute all’utente finale e quelle inviate alla distribuzione.
L’azione di riduzione delle scorte sta quindi condizionando il mercato e tale azione dovrebbe manifestarsi anche fra aprile e giugno, seppur a ritmo più lento. Il che significa per i produttori di cellulari ancora parecchie settimane di passione prima di vedere i dati del “sell-in” (e cioè le vendite al canale) tornare a crescere.
Nokia rallenta, Apple corre
La realtà, intanto, dice che quello andato in archivio è stato il trimestre che ha registrato la maggiore contrazione trimestre su trimestre dal 2001 e solo nella seconda parte dell’anno le cose miglioreranno. Secondo le stime di Gartner il calo delle vendite globali di cellulari sarà nel 2009 pari al 4% mentre i volumi di produzione dovrebbero invece scendere di circa il 10% a causa dell’azione di riduzione delle scorte. Chi può permettersi di sorridere sono i vendor che hanno scommesso tutto sugli smartphone, comparto che nel periodo considerato ha conosciuto ancora un incremento a due cifre. Se Nokia si conferma regina di questo mercato nonostante le evidenti difficoltà – la casa finlandese ha chiuso il trimestre perdendo tre punti percentuali di share (dal 39,1% al 36,2%) e ha spedito nel complesso 18 milioni di cellulari in meno rispetto al 2008 – e Samsung continua a correre rafforzando la sua seconda posizione (il gigante coreano è salito dal 14,4 al 19,1%) chi ha fatto meglio di tutti è stata Apple. La società della Mela, infatti, ha raddoppiato la propria share nel segmento degli smartphone arrivando al 10,3% grazie ai poco meno di quattro milioni di iPhone venduti nel trimestre.
Smartphone avanti tutta
La crisi ha dato un’ulteriore spinta alla crescita dei super cellulari. Sembra un paradosso ma i dati parlano chiaro. Nel primo trimestre gli smartphone hanno catturato il 13,5% delle vendite globali di apparecchi mobili e rispetto ai primi tre mesi del 2008 il saldo è in attivo di due punti e mezzo percentuali. Il raffronto a volumi sui dodici mesi è ancora più evidente: 36,4 milioni contro 32,3. Research In Motion e soprattutto Apple hanno guidato la crescita del comparto mentre i modelli touchscreen si sono confermati il prodotto più apprezzato. Non di meno ha recitato un ruolo importante il fattore “apps”, e cioè la disponibilità sempre più massiccia di applicazioni e servizi da poter scaricare sui telefonini dai vari negozi on line (come l’AppStore) o attivare come parte integrante del pacchetto voce/dati sottoscritto con l’operatore mobile. Chi più ha approfittato della buona salute della domanda di smartphone è stata in particolare Apple, che ha aumentato in dodici mesi da 1,7 milioni a 3,9 milioni (+123%) le vendite dell’iPhone nel primo periodo dell’anno. Molto bene sono andati anche i BlackBerry, 7,2 milioni quelli venduti nel periodo, a testimonianza dell’efficacia della strategia “consumer oriented” di Rim (salita a uno share del 13,3%) mentre Nokia si conferma primo produttore al mondo di supertelefonini (con una quota del 41,2%) pur con qualche difficoltà di vendita. La casa scandinava non è praticamente cresciuta in volumi (saliti di 400mila unità a 14,9 milioni) e tale flessione ha avuto una logica ricaduta sulle quote di mercato dei sistemi operativi. Symbian è sceso infatti al 49.3% (dal 56.9% dell’anno precedente) lasciando spazio alle piattaforme di Rim (salita di sei punti al 19,9%) e Apple (arrivata al 10,3%).
Fonte: ilsole24ore.com