Lo scorso 30 dicembre, il Ministro dei Beni Culturali ha firmato un decreto che estende, come in nessun paese europeo, a tutti i dispositivi dotati di memoria, quello che viene definito equo compenso, ovvero una somma di denaro che i produttori di beni tecnologici devono versare alla Siae. Una normativa che incrementerà i già elevati introiti della società e che il firmatario, Sandro Bondi, ha giustificato semplicemente osservando che un qualsiasi utente potrebbe utilizzare il dispositivo tecnologico per effettuare una copia personale, peraltro leggittima, di film o musica regolarmente acquistata.
Secondo le stime di Confindustria, se finora la tassazione applicata solo a cd, dvd e masterizzatori ha prodotto introiti per circa 70 milioni di euro l’anno, grazie a questa estensione gli ingressi aumenteranno del 500%. Inoltre la tassa aumenterà il prezzo per i consumatori.
C’è chi addirittura, come Altroconsumo, parla di un regalo di natale da parte del governo alla Società Italiana Autori ed Editori, organo abbastanza contestato recentemente anche da un gruppo di noti artisti italiani che ne hanno chiesto la chiusura.
Tale provvedimento dimostra un totale disinteresse verso i consumatori e verso un periodo di forte crisi economica denunciano alcuni analisti, incrementando ulteriormente un potere economico già forte. Proteste da tutte le associazioni dei conumatori.
Fonte: trackback.it