Incentivi per Internet per acquistare l’Adsl con sconto attraverso un provvedimento statale.
E’ quello che sta preparando il Governo proprio in questi giorni e che è stato annunciato da Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
Lo avevamo già anticipato su queste pagine di webmasterpoint.org durante la discussione sulla Finanziaria in Novembre-Dicembre, ma poi il provvedimento non era stato confermato così come altri incentivi che dovevano essere prorogati come quello per le auto o i mobili.
Quando ne abbiamo parlato, circa 2 mesi fa, raccogliendo alcuni rumors, spiegammo che l’incentivo che si stava studiando doveva favorire non solo Internet, ma anche l’acquisto di personal computer.
Stando alle parole di Cicchitto, il provvedimento fiscale in una fase avanzata di progettazione sarebbe pensato per favorire la diffusione di Internet in Italia nelle famiglie che non hanno ancora un collegamento Adsl. Una buona cosa visto che secondo le ultime statistiche, ben il 50% dei nuclei familiari italiani non possiedono una connessione neanche di quelle con il vecchio modem 56k.
Occorre, però, ricordare che circa il 50% delle famiglie italiane npon solo non accede al Web, ma anche non usa e/o non posside un computer e molti nuclei hanno in casa modelli davvero obsoleti di 5-10 anni fa.
A questo punto favorire l’avcquisto di un personal computer, riprendendo e migliorando magari gli incentivi che già c’erano stati in passato, sarebbe altresì necessario.
Anche perchè senza pc, soprattutto i nuovi utenti non si collegano così facilmente al Web e quindi gli incentivi per l’Adsl dovrebbero andare di pari passo con quelli per favorire la diffusione di almeno un pc per famiglia.
Gli incentivi ad Internet, spiega il rappresentante del Pdl, serviranno a favorire gli importanti progetti di e-government che sta portando avanti ( con mille difficoltà e ritardi, ma con una base di fondo di apprezzabile buona volontà ) il ministro Brunetta che proprio nel periodo 2010-2012 dovrebbero iniziare ad essere operativi a partire dalla Pec, la posta certificata per dialogare direttamente con gli enti statali e ricevere certificati e documenti senza ora di fila.
Staremo a vedere, ma almeno un pò di fiducia di base è d’obbligo.
Rimaniamo in altrettanto attenta attesa anche per quanto rigurda gli sconti in fase di studio per l’Adsl ( e speriamo per i computer ) auspicando che siano immediati e facili da ottenere, senza quella odiosa burocrazia che ha bloccato di fatto gli incentivi ai mobili nel 2009, solo per fare un recente esempio in tema.
E speriamo anche nei numeri, ovvero che le agevolazioni siano consistenti e non solo apparenti.
D’altra parte, da tutti gli osservatori sia universitari, che pubblici e aziendali, tutti gli studi convergono sul fatto che Internet e l’Adsl e la relativa diffusione portino lavoro e siano un volano fondamentale per l’economia.
E visto che negli ultimi tempi sembra che i collegamenti ad Internet, già scarsamente diffusi per numerosi ragioni, siano arrivati ad un punto di saturazione delle vendite ( in parole semplici: chi lo voleva comprare, lo ha comprato ), ben vengano gli incentivi fiscali anche se per superare il digital divide in cui la nostra nazione è purtroppo leader ci vogliono almeno altri due elementi di spinta fondamentali:
1) l’istruzione sia a livello scolastico che per gli adulti, con una alfabetizzazione verso l’uso di Internet e del computer che manca totalmente o quasi.
2) Servizi importanti ( come potrebbe essere quello di richiedere un certificato medico o anagrafico come gistamente afferma Brunetta ) che rendano indispensabile l’uso di Internet e che facciano da apripista per tanti altri servizi ( basti pensare all’e-commerce ) che altrimenti l’italiano medio fatica ad utilizzare.
E’ da sottolineare, infatti, che dei circa 20 milioni di italiani che si dice si colleghino ad Internet, solo i 4-6 milioni di questi sono utenti attivi che almeno una volta hanno acquistato online ( e si parla anche di riceriche telefoniche fatte attraverso il sito della proporia banca ). Gli altri utenti sono saltuari e vanno da un sito all’altro o Facebook senza partecipare attivamente al Web.
Dunque, come si vede, le prospettive di crescita per l’Internet italiana sono ancora davvero alte e una spinta non solo fiscale potrebbe davvero innescare un nuovo trend assai interessante.
Fonte: webmasterpoint.org
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