Gli italiani ci sperano. Che il 2010 sarà migliore, che il Paese, anche se lentamente, uscirà dalla crisi. E così dopo mesi in cui si sono tenuti lontani da acquisti a rate e prestiti, a maggio potrebbero tornare sui loro passi. Ci scommette la Findomestic, che nel suo Osservatorio mensile rileva che nei prossimi tre mesi gli italiani torneranno a spendere. Si è infatti stabilizzato (anche se rimane negativo), il livello di soddisfazione degli italiani sulla situazione economica (che a gennaio era sprofondato trascinando a picco il comparto del credito al consumo, che aveva vissuto anni da boom).
Torna dunque la voglia di ristrutturare o acquistare casa, ma anche di cellulari, elettrodomestici, tv e scooter. In leggera ripresa anche la voglia di cambiare auto, con preferenza però per quelle usate. Un settore quello delle vetture però dove non si vedono picchi significativi. Un guaio, ammette Umberto Filotto, segretario generale Assofin, “perché 7 vetture su 10 in Italia vengono finanziate con il credito al consumo, di cui la vendita di vetture rappresenta una fetta significativa di tutto il comparto”.
Ma anche se con la vecchia macchina, chi può permetterselo non sembra intenzionato a rinunciare a viaggi e vacanze: oltre il 54 per cento degli italiani è pronto a fare le valige nei prossimi tre mesi (stesso dato del 2008). Certo, magari senza tante pretese. Salgono gli acquisti del fai da te, che superano i valori del 2008 e quelli di generi di abbigliamento sportivo.
È un po’ come se gli italiani avessero fatto il callo a disoccupazione e redditi bassi (e spesso incerti), ricominciando a sperare e rassegnandosi all’idea che il risparmio è diventato ormai un lusso (scende la percentuale di chi nel futuro pensa di mettere soldi da parte).
Maggio, dunque, potrebbe essere il mese della svolta, dopo un trimestre di bilanci tutti negativi. Secondo i dati Assofin, a gennaio che è stato il mese più brutto, la richiesta di prestiti personali è calata del 14,2%, a febbraio del 13,3, per attestarsi a marzo al 3%. Ancora peggio è andata per i prestiti finalizzati, quelli con cui si compra a rate (-30,2 a gennaio; -24,6 a febbraio; -6,9 a marzo; -20,4 in aprile).
Un quadro negativo che Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin descrive così: “A marzo è diminuita la percentuale di decrescita: bisogna però considerare che molte famiglie consumatrici nei primi mesi dell’anno potrebbero essere state indotte a rimandare l’acquisto di beni di consumo durevoli, proprio perché si era creata l’aspettativa di un intervento legislativo del governo mirato a incentivare i consumi, che poi è arrivato.
Si tratterà – ha aggiunto – di vedere se i dati di maggio ci diranno se la caduta della domanda di finanziamenti per il credito al consumo è finita oppure se la flessione continua”. A leggere i dati dell’Osservatorio Findomestic il peggio potrebbe essere passato, ma sono tempi difficili per fare previsioni.
Fonte: Finanza.repubblica.it