Finalmente un’azienda che si interessa dei propri clienti insoddisfatti, tendendo loro la mano, in caso di controversie: troppo spesso gli utenti si ritrovano soli in un mare di problemi con i propri gestori.
Ebbene Postemobile ha definito una nuova Procedura di Conciliazione attraverso un accordo con ben 18 associazioni di consumatori, per gestire in modo trasparente e soddisfacente le eventuali controversie, in via extragiudiziale, nell’ottica di soddisfare il cliente.
Ha doppi vantaggi in termini di costi e di immagine: è gratuita, al cliente non sarà addebbitato nessun costo, molto veloce, quindi molto più vanatggiosa della procedura legale. Postemobile dimostra con ciò di voler assolvere ai propri compiti di trasparenza e impegno nei confronti degli utenti. Un ottimo biglietto da visita, per un’ azienda seria e stabile.
Tutti gli intestatari di una Sim Postemobile, che abbiano già presentato un reclamo, e che non abbiano ricevuto risposta o siano rimasti insoddisfatti, possono chiedere di accedere a questa nuova procedura.
La Procedura di Conciliazione riguarda i servizi tradizionali di telefonia mobile (ad esempio ricariche telefoniche; accrediti/addebiti di traffico telefonico; attività di vendita e post-vendita come sospensioni, riattivazioni, sostituzioni e disattivazioni).
Il cliente che fosse interessato a presentare domanda di conciliazione deve scaricare il modulo di richiesta sul sito www.postemobile.it, dove troverà tutte le informazioni relative alla consegna, ai tempi di inoltro della domanda e i dettagli relativi alla Procedura di Conciliazione.
E’ ovviamente possibile rivolgersi anche alle 18 associazioni dei consumatori che hanno sottoscritto l’accordo: Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Arco, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori Acli, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.