Sulla falsa riga di Google, che durante il 2010 aveva inviato nell’atmosfera un Nexus S a 18 Km tramite un pallone atmosferico, l’azienda inglese Surrey Satellite Technology Limited (SSTL) di Guildford ha pronto il progetto di utilizzare uno smartphone Android da poco più di 300 sterline per governare un mini satellite da 30 cm e per scattare fotografie al pianeta inviandolo direttamente nello spazio a milioni di Km dalla terra.
Queste le parole del project manager Shaun Kenyon: “I moderni smartphone sono piuttosto sorprendenti. Sono dotati di processori che possono funzionare fino a 1 GHz e hanno molta memoria flash. Prima di tutto vogliamo vedere se il telefono funziona lassù, e se lo fa, vogliamo vedere se il telefono può controllare un satellite.” Invece secondo Chris Bridges del Surrey Space Centre (SSC) questo progetto sarà una grande sfida per l’industria: “Gli smartphone integrano molte componenti – come sensori, videocamere, GPS e WiFi – che sono tecnologicamente avanzate, ma ad una frazione delle dimensioni, del peso e del costo dei componenti utilizzati negli attuali sistemi satellitari.”
L’intenzione di utilizzare uno smartphone Android non è stata di certo fatta in modo probabilistico ma gli scenziati hanno optato per il sistema operativo di Google data la sua natura open source che permetterà agli scienziati di variare le attività dello smartphone per spedire messaggi e immagini verso la Terra usufruendo del collegamento radio satellitare.Per di più, una volta appurato il meccanismo in orbita, gli sviluppatori potranno creare delle apps specifiche per satelliti.
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