Il telefonino squilla. Le tacche dell’antenna sono tutte lì, a dirvi che la potenza del segnale c’è. Eppure quando «sollevate» il ricevitore, insomma, quando premete il tasto verde per accettare la chiamata, nell’auricolare la voce gracchia, va e viene, scompare. Finché il segnale cade.
Nel frattempo, senza che possiate accorgervene, sopra la vostra testa vola silenzioso un «drone», un aereo-spia: di quelli che l’Aeronautica Militare italiana ha acquistato dagli Stati Uniti e che già cominciano a volare su Roma e L’Aquila dalla base di Amendola (Foggia). Benvenuti nell’Italia del G8, che dall’8 al 10 luglio riunirà a L’Aquila i capi di Stato dei Paesi più influenti del mondo.
L’imminenza dell’importante appuntamento internazionale, che vedrà gravare su Roma centinaia di delegazioni dirette al capoluogo abruzzese, avrebbe già portato nella Capitale le prime conseguenze in termini di disagi avvertiti dalla popolazione: i cellulari di centinaia di romani e turisti, da qualche giorno, funzionano «a singhiozzo». Problemi di connessione e comunicazione nei pressi di palazzo Grazioli; difficoltà in piazza Santi Apostoli; strani silenzi intorno a via Veneto (vicino all’ambasciata Usa); linee in crisi tra piazza Augusto Imperatore e piazza Barberini.
Le tante chiamate ai gestori delle compagnie di telefonia mobile confermano il sospetto che in città siano già attivi i dispositivi «jammer»: apparecchi in grado di mettere a tacere i cellulari. Impianti di sicurezza fondamentali nella prevenzione di attentati: le autobomba possono essere innescate con un segnale Gsm, spiegano gli esperti di sicurezza. Ma alcuni esperti minimizzano: forse sono in corso test con i jammer, ma si tratta di apparecchi utilizzati solo al passaggio dei cortei ufficiali. Più che altro, insistono i più prudenti, si sta diffondendo la «psicosi da G8».
Le misure di sicurezza attivate in vista del summit – e secondo indiscrezioni destinate a divenire più severe già dal 4 luglio – ricalcano quelle, durissime, adottate nel 2001 per il G8 di Genova. Per contenere le eventuali azioni di contestatori no-global a L’Aquila ma anche a Roma, sarebbero in via di attivazione apparecchiature speciali capaci di disabilitare temporaneamente i telefoni cellulari.
Come avvenuto nel giugno 2008, durante la visita dell’allora presidente Usa George Bush, nel centro della Capitale la prossima settimana potrebbe essere aumentato il raggio del «cono d’ ombra», il dispositivo elettronico che isola le zone dove passerà Barak Obama: telefonini, gps e telecomandi saranno inutilizzabili.
Durante i giorni del G8, Nocs e tiratori scelti seguiranno a distanza i movimenti del presidente statunitense, che a L’Aquila dovrebbe pernottare solo due giorni e che farà spesso base nella Capitale, probabilmente all’Ambasciata Usa. Blindati per l’occasione la stessa ambasciata in via Veneto e tutti gli altri uffici e residenze diplomatiche di rappresentanza.
Dopo le due notti a L’Aquila, Obama – ha reso noto la Casa Bianca – sarà a Roma per incontrare il presidente Giorgio Napolitano e il Papa. Si terrà molto probabilmente nella Capitale anche l’atteso incontro bilaterale fra il presidente degli Stati Uniti e il suo omologo cinese Hu Jintao, a margine del summit.
Ospite del capo dello Stato Giorgio Napolitano, Hu Jintao arriverà in Italia domenica 5 luglio, a distanza di dieci anni dalla visita del suo predecessore Jiang Zemin, nel marzo del 1999.
STRETTA NEGLI AEROPORTI – Altri disagi riguardano chi viaggia. Sono già blindati gli aeroporti romani. Così come i varchi di frontiera navali. Lo stop al Trattato di Schengen e il ripristino dei controlli alle frontiere scattati alla mezzanotte del 28 giugno si protrarranno fino al 15 luglio.
A Fiumicino la Polaria ha rafforzato con sei postazioni il settore Arrivi Schengen e tre quello dei Transiti, dove affluiscono in media 100 mila viaggiatori al giorno.
CONTROLLO DEI CIELI – Dal primo luglio sono i controllori dell’Enav a gestire il traffico aereo nello scalo dell’Aquila in occasione delle giornate del G8. Questo avviene «dopo che Enav ha istallato nell’ultimo mese tutte le tecnologie necessarie per adeguare il piccolo aeroporto agli standard idonei all’occasione, in piena sinergia con la protezione civile».
Tra controllori del traffico aereo, tecnici e personale di supporto sono una ventina «le persone che Enav distaccherà fino al 12 luglio per la gestione di un traffico aereo così particolare e concentrato in pochi giorni».
Tra i sistemi di assistenza al volo implementati da Enav per garantire regolarità e sicurezza, si annoverano: «le nuove radioassistenze per atterraggi strumentali; l’impianto delle luci di pista; il radar trasportabile (per la migliore operatività dei controllori del traffico aereo); il potenziamento di ogni tipo di comunicazione (per le frequenze VHF/UHF)».
Al fine di gestire al meglio il traffico nello spazio aereo interessato, «presso il Centro di Controllo d’Area di Roma (ACC) Enav ha provveduto a stabilire un coordinamento con la difesa aerea ed un coordinamento per la realizzazione di particolari corridoi aerei».
L’AEREO SPIA – Anche l’aereo-spia senza pilota Predator farà parte dell’imponente dispositivo di sicurezza aerea messo in campo dall’Aeronautica militare per il G8 dell’Aquila.
Per questo sofisticato velivolo – un «drone» che ha già collezionato 2 mila ore di volo in Iraq e 3 mila in Afghanistan – è il primo impegno di questo tipo all’interno dei confini nazionali. Il Predator controllerà da altissima quota lo spazio aereo abruzzese – ma anche tutto quello della Capitale -, trasmettendo a terra ogni informazione utile per neutralizzare eventuali minacce, per contrastare le quali saranno mobilitati caccia e elicotteri.
Il velivolo, che ha un’autonomia di 24 ore, sarà telecomandato direttamente dalla base di Amendola (Foggia), dove ha sede il 28/o gruppo del 32/o stormo dell’Aeronautica militare.
STRAORDINARI BLOCCATI – E’ polemica, intanto, sugli straordinari bloccati per le forze dell’ordine italiane. Fa discutere la circolare inviata dal Dipartimento di Pubblica sicurezza a prefetti e questori in servizio per il G8 tesa ad evitare – o se non possibile a limitare al massimo – gli straordinari degli agenti per il periodo che va dal 3 al 16 luglio.
«L’evento richiederà un massiccio impiego di forze di polizia – si legge nella lettera – a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica» ma andrà disciplinato «uniformemente il trattamento economico dovuto al personale impiegato nel quadro di tutte le manifestazioni connesse al G8».
Si chiede dunque «un’ ottima organizzazione» anche negli spostamenti (per non andare oltre l’orario di lavoro giornaliero) e turni regolari con cambi continui. Le limitazioni e il controllo degli straordinari potrebbero riguardare anche le polizie municipali e provinciali che opereranno a L’Aquila.
Fonte: Roma.corriere.it