Fondata pochi mesi fa nella capitale del Paese, a Lusaka il 12 marzo del 2009 (qui le foto, bellissime), la MMobile ha creato il marchio di cellulari M-Tech con l’ambizioso obiettivo di offrire un’alternativa africana ai consumatori del continente inondati di cellulari stranieri. Lo stabilimento, il cui costo complessivo è di 7 milioni di euro, è come detto opera dell’azienda di telecomunicazioni del gruppo zambiano Melcome in collaborazione con il governo e l’Agenzia di cooperazione del Giappone.
Mentre al summit del G8 oggi si parla di Africa e di aiuti al continente, con una serie di “rimbalzi” degni di Internet – dal caratteristico sito di notizie economiche Supermarket attraverso la preparatissima agenzia Misna – arriva la notizia del primo cellulare interamente prodotto, appunto, in Africa. Nella fattispecie in Zambia, dove il gruppo Melcome ha dato vita a MMobile, la prima fabbrica per l’assemblaggio di telefoni cellulari di tutto il continente, che avrebbe già prodotto ben 10 mila pezzi pronti per la consegna in Zimbabwe e altri 30 mila commissionati sarebbero già in lavorazione.
Trenta operai (li vedete al lavoro a destra), ma a progetto completo si prevede una forza lavoro di 250 persone, producono diversi modelli, tra cui l’MM300 (foto in alto), con radio, connettività gsm e schermo a colori (qui trovate tutte le specifiche tecniche), venduto a un prezzo corrispondente a 18 euro, una cifra ritenuta però ancora troppo alta per il cittadino medio del Paese che può avere un cellulare straniero per circa 7 euro dall’operatore telefonico Zain Zambia. Ma la Melcome aspira a esportare nei prossimi mesi i suoi prodotti in tutti i Paesi dell’Africa australe. E non solo telefonini. Come spiegano dall’azienda: “Con il marchio M-Tech vogliamo lanciarci nella produzione di altri prodotti di information technology e telefonia da vendere nel mercato africano”.
La produzione di tecnologia appare una promessa per una nazione che da anni, come ci spiegano i giornalisti di Misna, sta cercando di differenziare la sua economia che si fonda in gran parte sull’estrazione del rame, un metallo che ha subito drastiche oscillazioni sul mercato internazionale. Secondo dati di un recente studio, l’Africa è un mercato molto recettivo alla telefonia mobile, con una penetrazione media del mercato del 37%, con il Sudafrica in testa con il 98%. Dal 2002 ad oggi, il numero dei contratti di telefonia mobile sono aumentati in Africa ad un tasso del 49,3% annuo, quasi il doppio di quello registrato in media in Brasile e in Asia. Secondo questi dati, si può ritenere che per il 2012 l’estensione del mercato delle telefonia mobile in Africa raggiungerà la media del 60%.
Fonte: vitadigitale.corriere.it
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