E’ STATO un giovane nigeriano di 25 anni, vittima mancata della truffa dei ‘finti telefonini’, a chiamare il 113. Lunedì pomeriggio, alle 14 circa, una pattuglia di poliziotti di quartiere è intervenuta in piazza Europa (la zona alberata confinante con piazza Stazione) per la segnalazione di due uomini italiani che cercavano di mettere a segno il loro raggiro, avendo prescelto come bersagli alcuni cittadini extracomunitari. Sul posto, gli agenti hanno subito rintracciato la Ford Focus indicata, riuscendo a bloccarla in via Firenze.
GLI UOMINI a bordo dell’auto — D.R.C. di 21 anni, nato e residente a Napoli come G.R. di 30 anni, quest’ultimo con svariati precedenti penali e di polizia per reati contro la persona — sono stati trovati in possesso di tre telefoni cellulari di ultima generazione (che servivano da «esca»), di una fotocamera digitale e di una custodia similpelle per cellulari, di colore nero e con cerniera sigillata, contenente un brick di succo di frutta, nonché altre custodie vuote. Nel frattempo è arrivato anche il 25enne nigeriano che aveva richiesto l’intervento della polizia, residente a Prato con regolare permesso di soggiorno che ha raccontato di essere stato avvicinato poco prima dai due uomini, che gli avevano proposto l’acquisto di 3 telefoni cellulari al prezzo complessivo di 500 euro.
«SI TRATTA di un affare — spiegavano — perché sono apparecchi di ultima generazione che, se comprati in negozio, costerebbero il doppio». Il nigeriano, sospettando della truffa, non ha acconsentito all’acquisto, nonostante l’insistenza dei due napoletani e si allontanato. Ma fatti alcuni metri il giovane si è accorto che i due continuavano a proporre il medesimo «affare» anche ad alcuni cittadini cinesi, diretti alla Stazione centrale, cosa che l’ha convinto a richiedere l’invio della pattuglia.
I POLIZIOTTI di quartiere hanno quindi ricostruito che la tecnica utilizzata dai due truffatori era quella di mostrare i telefoni cellulari-esca, per poi cercare di propinare ai malcapitati le custodie in similpelle, contenenti però i brick di succo di frutta, di cui ne avevano una scorta nell’auto. Considerata l’evidenza del reato, i due italiani sono stati accompagnati in questura, dove entrambi venivano denunciati in stato di libertà per tentata truffa, mentre i cellulari, la videocamera e la custodia in similpelle già corredata del brick di succo di frutta e pronta all’uso, sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Fonte: lanazione.ilsole24ore.com